La Spezia, scompiglio per le ronde islamiche: il sindaco Pd si oppone
Violenza e degrado a La Spezia: l’ultima goccia è stata l’aggressione a un commerciante italiano che aveva rimproverato due stranieri che orinavano per strada. E così l’imam Bouchaib Larssaoy, marocchino, uno dei responsabili del Centro di cultura islamica di La Spezia, ha pensato di porre rimedio alla questione lanciando una squadra di “aiuto civico”. Insomma, il primo caso di ronde islamiche in Italia. E’ Piazza Brin, con i suoi porticati, il luogo che ha determinato un profondo allarme sicurezza perché nelle ore serali si riempie di sbandati e di ubriachi. La richiesta di sorveglianza viene ormai da tutti i residenti e il sindaco del Pd, Massimo Federici, ha alla fine dovuto prendere posizione: «Chi vuol dare una mano è ben accetto, ma nella mia La Spezia non voglio sentire parlare di ronde: il controllo del territorio lo fanno le forze dell’ordine».
La polemica non accenna a spegnersi e così – racconta Il Secolo XIX – l’imam Larssaoy, davanti alla saracinesca della sua macelleria halal in corso Cavour si è ritrovata la polizia, alla quale ha ribadito la sua posizione: niente violenza, nessuna sovrapposizione con le forze dell’ordine: «Tante città italiane – dice – hanno gruppi di volontari islamici che aiutano i mendicanti, i barboni, chi ha il vizio di bere troppo».
L’idea di Larssaoy raccoglie inattese aperture dal Carroccio. Dice Stefania Pucciarelli, consigliere regionale della Lega: «Quel che va nella direzione dell’aiuto agli altri e della sicurezza è ben accetto, ma ho molti dubbi sulla sua praticabilità». E Giancarlo Di Vizia, ex deputato oggi fuori dal Carroccio: «Sono disposto a mettermi a disposizione, ma dubito che riesca a fare qualche cosa. Io ho fatto due giri di ronda e ho incontrato tantissimi problemi burocratici tanto che lasciai perdere. Era il 2009».