Scandalo a Londra: i malati lasciati morire senza dire niente alle famiglie
Il Daily Telegraph sbatte l’ennesima mostruosità in prima pagina e denuncia ancora uno scandalo nella sanità britannica. Una vergogna che supera a colpi di cinismo l’ultimo allarme, e illustrata da dati raccolti in report che definire agghiacciante è dire poco. E nell’affastellarsi di casi, polemiche e recriminazioni, emerge ancora una volta che le vittime sono sempre loro, i malati, addirittura lasciati morire in virtù di una norma che consente ai medici di non rianimare i pazienti considerati terminali.
Scandalo a Londra, malati lasciati morire all’insaputa dei familiari
Un vero pugno nello stomaco questo nuovo scandalo nella sanità britannica: secondo un rapporto anticipato dal Daily Telegraph, negli ospedali inglesi migliaia di persone all’anno vengono lasciate morire in base al cosiddetto Dnr (“Do not resuscitate” order), direttiva legale che permette ai medici di rinunciare a pratiche rianimatorie su pazienti considerati terminali oppure ormai privi di speranze, senza che le famiglie vengano preventivamente informate: talora neppure contattate. Il Telegraph stima fino a 40.000 all’anno il numero di persone a cui viene “staccata la spina” d’autorità in forza del Dnr nel regno.
Il “sospetto legame” tra la mancata assistenza e precipitare degli eventi
Mentre il rapporto realizzato dal Royal College of Physicians e condotto nel 2015 su un campione parziale di 9000 pazienti ritenuti “moribondi” certifica che in quasi il 20% dei casi i familiari ne erano all’oscuro. «Gli ospedali devono fare meglio, è imperdonabile non informare i parenti», ha sottolineato il professor Sam Ahmedzai, responsabile di questo rapporto, che pure segnala un progresso dal 2013 al 2015, con un 9% di famiglie contattate in più. Ad alimentare la polemica dei media, tuttavia, episodi come quello di un ragazzo down lasciato morire all’insaputa dei suoi cari: e – sospetta ora la famiglia – forse in modo affrettato. E in questo caleidoscopio che mescola diritto e morale, vita e morte, si affaccia anche il dubbio che alla mancata assistenza dei pazienti che precede e giustifica i decessi, si aggiunga anche una pericolosa accelerazione degli eventi…