Referendum in Svizzera: volete 2500 franchi al mese senza lavorare?

29 Mag 2016 19:52 - di Giovanni Trotta

La Svizzera ci ha abituato da anni ai suoi numerosi referendum di ogni tipo, spesso anche stravaganti: i cittadini della vicina Confederazione sono chiamati spessissimo alle urne per esprimersi su ogni sorta di argomento: dall’immigrazione al voto alle donne, dalle riserve auree alla costruzione di moschee, sino ai piccoli problemi di ordine locale. Insomma, una vera democrazia diretta dalla quale ci sarebbe davvero da imparare. A patto di non imitarli in quest’ultimo quesito referendario che, se trasposto in Italia, causerebbe l’estinzione di ogni riserva monetaria nazionale. Però, salvo sorprese dell’ultimo minuto, la Svizzera si appresta a respingere per referendum, il prossimo 5 giugno, il cosiddetto “reddito di base incondizionato” (Rbi), sul modello di quello deciso in Finlandia a titolo sperimentale per due anni a partire dal 2017, previo il rispetto di alcune condizioni. Tutti gli ultimi sondaggi danno per certa la vittoria del “no” all’ipotesi di inserire nella Costituzione il principio del reddito garantito per tutti: ad ogni cittadino dalla nascita alla morte verrebbe garantito una rendita mensile sufficiente per vivere.

I referendum in Svizzera sono frequenti

Secondo i promotori, così facendo si abolirebbe la povertà, dando più spazio alla creatività e aumentando il tempo passato con i figli. L’ipotesi è di una rendita di 2.500 franchi per gli adulti e di 625 franchi per i minorenni. Un franco vale circa 0,9 euro. In Parlamento l’iniziativa è stata respinta praticamente in blocco, con pochi consensi soltanto in seno alla sinistra rosso-verde. Sia il Consiglio federale sia il Parlamento hanno chiesto agli elettori di votare “no”. Il 5 giugno gli svizzeri sono chiamati a pronunciarsi su 5 referendum: oltre a quello sul Rbi, uno sui profitti nelle prestazioni di base, uno per un equo finanziamento dei trasporti, uno sull’esame genetico degli embrioni ottenuti con la fecondazione artificiale, uno sull’accelerazione delle procedure per l’asilo. Governo e Parlamento suggeriscono di votare a favore soltanto delle due ultime iniziative.

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