Purghe staliniane nella Rai renziana: chiude Virus di Nicola Porro

11 Mag 2016 19:46 - di Antonio Marras

Un programma di successo, con ottimi ascolti e una buona credibilità, con l’unico “difetto”, agli occhi della governance renziana della Rai, di non essere allineato alle posizione del governo e di essere condotto da un giornalista che non arriva dalla solita area di centrosinistra. Ecco perché “Virus” di Nicola Porro, firma de “Il Giornale“, sarà con tutta probabilità chiuso senza troppe spiegazioni dalla dirigenza di viale Mazzini in quella che può essere definita una vera e propria epurazione politica, se saranno confermate le indiscrezioni che danno il programma di Raidue fuori dal palinsesto del prossimo anno. «Quella di Nicola Porro è una presenza che aggiungeva un pizzico di pluralismo in una Rai appiattita sulle posizioni della sinistra e del governo», si indigna Maurizio Gasparri (FI), che aggiunge: «Non si venga a dire che l’azienda ha fatto proposte alternative a Porro perché, da quanto abbiamo appreso, si tratta di ipotesi risibili, come programmi in una fascia di ascolto assolutamente inadatta per quel genere di trasmissione o mini strisce di pochi secondi di durata. Si tratta di un’epurazione a tutti gli effetti. Il Cda, poteri a parte, ha il dovere di occuparsene. Porteremo anche noi la questione in Commissione di Vigilanza come esempio di cancellazione del pluralismo con una gestione che privilegia sperperi, assunzioni di amici, cancellazione di presenze scomode. Tra l’altro la conduzione di Porro non può certo essere accusata di faziosità perché il taglio plurale di ‘Virus’ è verificabile, puntata dopo puntata». Sulla stessa linea anche Fabrizio Cicchitto, del Ncd, partito alleato del Pd di Renzi: «Nicola Porro è un professionista eccellente che sta dando un contributo importante al giornalismo e alla tv, offrendo sempre uno spunto originale al dibattito pubblico. Mi auguro che le voci sulla cancellazione di “Virus”, condotto da Porro, siano smentite quanto prima», dice il deputato di Ncd-Ap. «La Rai – prosegue – deve puntare a un arricchimento della sua offerta informativa e giornalistica: cancellare Porro e “Virus” sarebbe un errore gravissimo perché porterebbe a un impoverimento del pluralismo. Mi auguro, quindi, che non siano messe in campo scelte senza senso».

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