Porti il velo e non ti assumono? Per il giudice è discriminazione, non si può fare
La Corte d’appello di Milano ha dichiarato discriminatorio e quindi illegittimo il comportamento di una società di ricerca del personale che si è rifiutata di selezionare come hostess una ragazza italiana di origini egiziane “a causa della sua decisione di non togliere il velo”. I giudici, che hanno ribaltato la sentenza di primo grado del Tribunale di Lodi, hanno condannato la società a risarcire la giovane.
Di un caso simile, avvenuto in Austria, le cronache avevano parlato nel 2015: una giovane musulmana si era vista rifiutare un posto di lavoro presso una ditta di lavorazione del metallo per la foto con il velo allegata al curriculum vitae. La responsabile delle risorse umane addetta al processo di selezione aveva ingiunto alla ragazza di “togliersi quello straccio dalla testa”, se avesse voluto il lavoro. Il tribunale cui aveva fatto ricorso la giovane musulmana aveva stabilito che vi era stata discriminazione religiosa e aveva condannato la ditta a un risarcimento di 1550 euro in favore della ragazza non assunta.