Obama nel mirino dei media: accoglie i siriani mentre espelle i messicani
Il presidente americano Barack Obama in difficoltà anche sulla questione degli immigrati: giugnono numerose critiche a Obama per il piano di accoglienza da tempo annunciato sui rifugiati siriani. A otto mesi dalla notizia che l’America ne avrebbe accolti e reinsediati 10mila, ne sono arrivati solo 2.500, riferisce il New York Times. E ora, gli alleati al Congresso e i gruppi di difesa lanciano un monito: al summit sui rifugiati previsto a settembre durante l’assemblea generale dell’Onu, il presidente Usa rischia di vedere diminuita la sua influenza sull’argomento nel momento in cui invece è necessaria una leadership americana per contrastare una reazione contro i migranti. A questo si aggiunge anche il piano dell’amministrazione Usa di espellere altri immigrati del centro America.
Il presidente nel mirino anche perché procede lentamente
«Considerando che abbiamo reinsediato così pochi rifugiati e stiamo adottando un deterrente per gli immigrati al nostro confine, non credo che potremmo dare consigli alle altre nazioni su come fare meglio», sostiene Kevin Appleby, direttore della politica migratoria internazionale presso il Centro Studi migrazioni di New York. «Il mondo si accorge quando adottiamo un buono piano, ma anche quando non lo applichiamo sul nostro territorio», ha aggiunto. Il ritardo nel piano di accoglienza è particolarmente frustrante per Obama che ne ha fatto un tema sul quale parlare contro l’atteggiamento anti-migrante sia negli Usa che nel mondo, sostenendo che i repubblicani, e in particolare il candidato alla nomination Donald Trump, giocano sui timori infondati sul terrorismo.