«Mi ha offerto 2mila euro per donare gli ovuli». Antinori nella bufera
Si arricchisce di particolari inquietanti lo scandalo degli ovuli che ha portato in carcere Severino Antinori, accusato di rapina e lesioni per un prelievo di ovuli a una giovane infermiera nella sua prestigiosa clinica milanese. È di queste ore la testimonianza choc di una modella siciliana, Lucia Sciliberto, che ha confidato al Corriere della Sera di essere stata contatta da Antinori, ossessionato dalla bellezza e dalla giovinezza per i suoi “miracoli” operatori, che gli avrebbe proposto duemila euro per sottoporsi al bombardamento ormonale e alla “donazione” degli ovuli.
Antinori nel mirino della modella
«Ho appena vent’anni, la vita e il mondo davanti – racconta Lucia, vent’anni di Messina – non voglio dir di no a niente e nessuno senza prima vedere, valutare di persona. Mi hanno promesso 1.500 euro. Pochi. Hanno rilanciato, arrivando a duemila. Ma qualcosa non mi rassicurava. Hanno insistito, con decisione. Mi hanno spiegato tutto, compreso il bombardamento ormonale. Ho domandato se potevo interrompere la cura nel caso in cui avessi iniziato a star male. Hanno risposto che non se ne parlava neanche, se il contratto partiva dovevo arrivare fino in fondo. Allora ho rinunciato. Sono scappata e non mi sono più fatta trovare». Il nome della modella, che presta la sua immagine per alcune campagne di intimo di famosi marchi di moda, compare nell’elenco di un dossier riservato e in possesso del Corriere, con le 23 ragazze donatrici di ovuli nella clinica Matris di Antinori, che è stata sequestrata. Tra le denunce di alcune donne finite nel business compaiono anche denunce di abusi sessuali, non ancora provati ma oggetto dell’inchiesta della procura di Milano condotta dai carabinieri del Nas.
Trasferito a Regina Coeli
Antinori, in attesa di essere interrogato dal gip, ora si trova a Regina Coeli per aver violato gli obblighi imposti dai domiciliari con una serie di interviste alla stampa. Tra queste uno sfogo telefonico rilasciato a Telelombardia prima di essere trasferito in carcere nel quale lo spregiudicato ginecologo, campione di fecondazione eterologa, ha attaccato i politici: «Il mercato nero l’hanno creato loro che hanno rubato con le tangenti nella sanità. Io ho fondato molte cose, 27 cliniche nel mondo, io sono offeso da questo piccolo paese di… mentecatti. Io non mi ritengo piu’ italiano, ho chiesto asilo politico già da molto tempo». Il ginecologo per difendersi ha scomodato la tesi del complotto dell’Isis, dal momento che la ragazza, immobilizzata e derubata degli ovuli, che l’ha incastrato è di origini marocchine («mi ha calunniato, è tutto organizzato dal mondo arabo…»).