Giorgia Meloni: «Gli italiani fregati ancora da Matteo Do Nascimento»

31 Mag 2016 14:38 - di Franco Bianchini

«Renzi ha rifilato l’ennesima fregatura agli italiani: quasi un milione e mezzo di cittadini hanno scoperto che in sede di dichiarazione dei redditi dovranno restituire i famosi 80 euro di bonus renziano». Giorgia Meloni, su Facebook e nelle manifestazioni in giro per i quartieri di Roma, attacca ancora il premier: «Parliamo di tantissimi italiani con redditi medio-bassi che hanno avuto l’ingenuità di credere alla propaganda e agli inganni del presidente del Consiglio e che ora si troveranno in grave difficoltà per trovare i soldi da ridare allo Stato».

 Giorgia Meloni contro Renzi e i tecnici

«Siamo alle solite», incalza Giorgia Meloni. «Il figlio segreto di Wanna Marchi, Matteo Do Nascimento, va in tv in campagna elettorale, promette di tutto per raccogliere qualche voto e poi dà dei bidoni clamorosi come fanno i migliori tele imbonitori». Poi passa ad altri argomenti, in primis il Teatro Valle: «Non penso che i teatri debbano essere occupati dagli amici degli amici ma dati in gestione a chi può aprirli per tutta la cittadinanza. Non sono d’accordo con le occupazioni dei figli di papà: l’occupazione non è mai una politica dal basso ma sempre qualcosa che toglie qualcos’altro a qualcuno. Chi decide chi occupa? Gassman? Si chiede tanta trasparenza e tutti devono rispettare le regole, anche gli attori famosi”». Più in generale, Giorgia Meloni vorrebbe «aumentare del 20% l’offerta culturale dando in gestione ai privati e alle associazioni gli spazi minori perché non rimangano chiusi ma vengano gestiti con regole ferree».

La politica nazionale. «Penso che i tecnici al lavoro li abbiamo già visti, al governo nazionale con Mario Monti, e non mi pare che ne abbiamo nostalgia. Credo, invece, che la politica sia in grado di dare una visione ed è quella che serve a Roma. Poi, ci sarà sempre un tecnico che deve saperla attuare. Il problema – ha aggiunto Giorgia Meloni – è che Roma non ha più avuto una visione né una classe politica in grado di difenderla; abbiamo avuto esponenti politici della Capitale, anche gente che aveva fatto il sindaco e che poi si è ritrovata ministro, che si sono vergognati di difendere questa città che non ha i poteri e le risorse che meriterebbe. Questo lo può fare solo la politica ad altissimo livello e basta con questa storia della presunta società civile, dei manager e dei tecnici. I tecnici il Comune di Roma li ha già: quello che è mancato è la politica».

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