Alfano salva capre, cavoli, Pd e Verdini: «La scorta a Saviano non si tocca»

26 Mag 2016 15:14 - di Adele Sirocchi
saviano plagio

Il verdiniano Vincenzo D’Anna, senatore di Ala, parla di camorra e infiamma il dibattito. Via la scorta, è il parere del senatore, a Roberto Saviano e a Rosaria Capacchione, senatrice Pd. Due “icone” della lotta alla criminalità in cui D’Anna non crede. «La camorra viene infastidita dalle forze dell’ordine e dai magistrati, non certo da lui», afferma riferendosi a Saviano e sulla Capacchione non è meno duro: anche lei “icona farlocca” come Saviano, “vive di rendita”. Un fuor d’opera, quello di D’Anna, che ha costretto il ministro degli Interni Alfano a scendere in campo per cercare di spegnere l’incendio. “La scorta a Saviano non è in discussione”, ha detto. E Denis Verdini si è scusato con la senatrice Capacchione per le parole di D’Anna, omaggiandola di un’orchidea. Caso chiuso? Macché. Saviano è infuriato e la minoranza dem se la prende con la scomoda alleanza tra renziani e verdiniani che sta snaturando la sinistra.

Saviano: sono questi gli alleati di Renzi? Vergogna

«Il senatore D’Anna, dannoso scherano di Verdini, renziano e cosentiniano insieme, impone a me di rinunciare alla scorta – ha replicato su Facebook Roberto Saviano – A me che non vedo l’ora di tornare libero. Cosa debbo pensare: ha forse progetti per il mio futuro? E poi, sarebbe questa la comunicazione del Pd? Sono questi gli alleati di Renzi a Roma e di Valeria Valente a Napoli? Sono queste le nuove risorse campane? Buona fortuna. Vergogna». Nel suo post Saviano ha criticato anche la Rai per aver diffuso l’intervista del senatore di Ala ad un Giorno da Pecora: «Un “grazie” – ha scritto – va anche a Radio Rai e al servizio pubblico che hanno consentito la diffusione delle solite porcherie».

La reazione del Pd e le polemiche della minoranza

Il Pd si è subito schierato al fianco di Saviano e ha duramente attaccato D’Anna.  D’Anna ha cercato di chiarire il senso delle parole e di minimizzare (“inutile polverone”, ha detto)  ma non è bastato. I verdiniani uno dopo l’altro si sono dissociati.  Ma la vicenda ha fornito alla minoranza del Pd l’occasione per  attaccare duramente la linea Renzi e l’alleanza con Ala, che a Napoli fa campagna elettorale per la candidata del Pd Valeria Valente. «È il prezzo che il Pd paga se si fa scortare da D’Anna e Verdini. Solidarietà a Roberto Saviano e Rosaria Capacchione», ha scritto, in un tweet, il senatore bersaniano Miguel Gotor. «Il Pd non può avere a che fare con persone così, è incompatibile con D’Anna che deride Saviano – ha detto, dal canto suo, il deputato della minoranza Pd Roberto Speranza – Il Pd non può essere un indistinto partito della nazione in cui c’è dentro tutto e il contrario di tutto, non si può dimenticare che Verdini è stato il luogotenente di Berlusconi per anni». Oltre le battute, il caso è diventato politico. E agiterà la campagna elettorale a Napoli ma anche e soprattutto il dibattito precongressuale in casa dem.

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