Addio a Giorgio Albertazzi, indimenticabile “perdente di successo” (video)
È morto la notte scorsa Giorgio Albertazzi. L’attore, 92 anni, si trovava in Toscana. Era nato a Fiesole il 20 agosto 1923. La sua ultima apparizione in teatro era stata ne Il mercante di Venezia.
Giorgio Albertazzi – si legge sulla biografia del sito ufficiale del grande artista – “è il performer più imprevedibile della scena italiana e non solo. Memorabile il suo Amleto, regia di Franco Zeffirelli, in cartellone nel 1964 (anno delle celebrazioni shakespeariane) per due mesi all’Old Vic di Londra e vincitore del Challenge al Thèatre de Nation di Parigi. Con L’anno scorso a Marienbad vince il Leone d’Oro a Venezia. Il suo Enrico IV nei primi anni ’80, regia di Antonio Calenda, apre una crepa formidabile nell’establishment teatrale italiano, tanto che si può parlare di “prima” e “dopo” Enrico IV per capire l’evoluzione o no della scena italiana, nel rapporto tra pagina e scrittura scenica. Il suo Adriano raggiunge le 800 repliche e nel 2004 fa storia il suo Dante dalla torre degli Asinelli di Bologna, davanti a ventiduemila persone”. Nel 2003 ha diretto per cinque anni il Teatro Argentina di Roma e nel 2007 ha sposato la nobildonna Pia de’ Tolomei. L’attore aveva aderito in gioventù alla Rsi, esperienza mai rinnegata della quale parla diffusamente nel libro “Un perdente di successo” (1988).
In una delle ultime interviste (datata 2014) alla domanda: “Maestro cosa vuole fare da grande?”, Albertazzi rispose: “Finché non cado su me stesso, finché questa energia mi consente di inseguire mia nonna che morì a 101 anni e la mia bisnonna che se ne andò a 106, finché ce la faccio continuo a stare in scena! La scena è giovinezza, la giovinezza non ha età”.