«Vietiamo il velo islamico negli atenei». Il premier Valls spiazza la sinistra

13 Apr 2016 14:34 - di Redazione

«Vietare il velo all’università. Bisognerebbe farlo», il premier francese, Manuel Valls, in un’intervista al quotidiano Libération, conferma di avere in serbo un provvedimento “ad hoc” spiazzando la sinistra francese. Nel lungo colloquio con il quotidiano della gauche il premier aggiunge: «Mi piacerebbe che fossimo capaci di dimostrare che l’Islam è fondamentalmente compatibile con la République, la democrazia, i nostri valori, l’eguaglianza tra uomini e donne. Sono convinto che sia possibile».  La legge francese ha già messo al bando veli e «simboli religiosi» nelle scuole pubbliche, medie e licei, fin dal 2004. Ma la legge non riguarda le università dove, in assenza di normativa, si ricorre a regolamentazioni ad hoc.

Valls dice no al velo islamico negli atenei

La presa di posizione di Valls (già esposta in occasione del rapporto dell’Osservatorio sulla laicità), che piace alla maggioranza dei francesi, ha suscitato reazioni e polemiche sui social network e tra gli stessi responsabili socialisti. Si sfila immediatamente il ministro dell’Istruzione, Najat Vallaud-Belkacem, che ha dichiarato in tv di non essere d’accordo sul divieto di quello che definisce un  “foulard”. «Qui abbiamo a che fare con dei giovani maggiorenni. C’è una libertà di coscienza, una libertà religiosa, non possiamo imporre gli stessi obblighi alle due categorie di studenti maggiorenni e minorenni. Ricordo anche che le nostre università accolgono molti ragazzi stranieri. Che facciamo? Vietiamo loro l’accesso perché nella loro cultura c’è questo tipo di abbigliamento?». La ministra ha comunque tenuto a precisare che il niqab, che copre tutto il viso, fatta eccezione per gli occhi, è già vietato nell’insieme dello spazio pubblico, incluso all’università. «Non vedo come un velo all’università possa turbare l’ordine pubblico», ha detto l’imam di Bordeaux, Tareq Oubrou, criticando le dichiarazioni di Valls. «L’Islam – ha aggiunto l’imam – non è incompatibile con il diritto francese.

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