Spagna, stop alla siesta: il premier vuole abolire la pausa di tre ore
Siesta presto al bando in Spagna. È infatti intenzione del premier Mariano Rajoy abolire quanto prima la tradizionale e lunga pausa iberica che segue il pranzo, al fine di migliorare la produttività e allineare la Spagna al resto d’Europa.
Siesta addio, parola di Rajoy
Fannulloni addio. «Troverò consensi per far sì che la giornata lavorativa termini alle 18:00», ha detto Rajoy, riferisce l’Independent. Gli spagnoli se la prendono comoda: normalmente iniziano a lavorare alle 10 del mattino e incrociano le braccia alle 14 per una “siesta” prolungata di tre ore per riprendere a lavorare fino alle 20. Sono ritmi dettati da un’antica tradizione, almeno in parte attribuibile alla necessità di evitare di lavorare nelle ore più calde della giornata, quelle centrali. Alcuni studi hanno dimostrato, numeri alla mano, che la produttività della Spagna è inferiore a quella di altri paesi europei comparabili, e hanno suggerito che eliminando la siesta migliorerebbe la qualità della vita e aumenterebbero i bassi tassi di natalità nel paese. Il premier ha inoltre proposto di riportare il fuso orario spagnolo al “Tempo medio di Greenwich” o di spostare gli orologi indietro di un’ora. Nel 1942 Françisco Franco adeguò il fuso orario di Madrid a quello di Berlino e Roma. Da allora non è stato più cambiato.