Scandalo-petrolio, Il Pd querela Grillo. Renzi: ti aspettiamo in tribunale
Volano gli stracci e le carte bollate tra Grillo e il Pd sullo “scandalo petrolio” che ha portato alle dimissioni del ministro allo Svilippo economico Federica Guidi. Il Pd ha deciso di querelare il leader dei Cinquestelle che «ha superato il segno». Nel mirino l’ultimo commento urticante di Grillo sul suo blog (dal titolo “Tutti collusi. Tutti complici”) che accusa il Pd di essersi fatto soffiare all’orecchio dalla Total l’emendamento-regalo alla multinazionale del petrolio. «La Boschi, il bomba, tutto il governo e tutti i parlamentari Pd e Ncd sapevano. Tutti sapevano, tutti a casa, a cominciare dal ministro Boschi citata nelle intercettazioni», scrive Grillo che rivendica di aver denunciato lo scandalo per l’emendamento marchetta già il 18 dicembre 2014.
La querela contro Grillo
Matteo Renzi conferma la querela contro il leader pentastellato già annunciata nel giorno della bufera dal tesoriere del Pd Francesco Bonifazi («abbiamo il dovere di tutelare i nostri militanti, ci vediamo in tribunale, caro pregiudicato Grillo. E vedremo se aggiungerai un’altra condanna al tuo curriculum vitae», aveva detto). «Il Pd ha deciso di querelare in sede civile e penale Beppe Grillo che pure alle condanne penale, a differenza nostra, è abituato – dice il premier – accusare la comunità del Pd di essere complice e collusa, con le mani sporche di denaro e petrolio, significa insultare donne e uomini che non lo meritano. Andremo in tribunale e chiederemo i danni a Beppe Grillo». Tutto il risarcimento danni – aggiunge Renzi – danni sarà dedicato ai circoli del Pd, alle Feste dell’Unità, all’attività dei volontari».