Riforma truffa di Renzi, nasce l’associazione presidenzialisti per il No

15 Apr 2016 14:03 - di Aldo Di Lello

Non basta dire no alla riforma truffaldina della Costituzione voluta da Renzi. Oltre a dire no è necessario promuovere una vera riforma delle istituzioni. In caso contrario, avrebbe buon gioco la propaganda del premier che, in vista del referendum confermativo di ottobre, potrebbe accusare il fronte del No di conservatorismo. È per questo motivo che è nata “Presidenzialisti per il No alla Costituzione truffa“. «Quella di Renzi è una pessima riforma», ha detto il presidente della neonata associazione, Gianfranco Fini,  in una conferenza stampa alla Camera. «Non c’è nulla di simile – spiega Fini – nel panorama costituzionale europeo. La Legge Renzi-Boschi è un ibrido». Il comitato dei fondatori dell’associazione  è trasversale, ma il suo comune  denominatore – dice ancora Fini – è l’idea che la «Costituzione non sia qualcosa di intangibile, ma che sia necessario modificarla secondo il modello presidenzialista». Nei prossimi giorni verranno costituiti comitati regionali e provinciali di “Presidenzialisti per il No”.

Secondo Carlo Mongardini, presidente onorario  dell’associazione, si aprono, con la riforma di Renzi, «scenari preoccupanti». La Costituzione va certo «ripensata» attraverso una riforma, ma va comunque garantito l’equilibrio tra i poteri, circostanza che nel sistema voluto da Renzi non è presente. «Di quale equilibrio sarebbe alla fine garante il presidente della Repubblica?» Il capo dello Stato diventerebbe una figura meramente ornamentale. Pietro Di Muccio de Quarto, componente del comitato dei fondatori, ritiene da parte sua che da questa riforma emerga un «disegno deformatore». Si tratta di una «manipolazione con scopi evidenti». Di Muccio ha ricordato che il grande Alcide De Gasperi soltanto una volta tenne un discorso all’Assemblea Costitutente. Mentre invece Renzi ha preso a schiaffi il Senato affermando che, quello al suo governo, sarebbe serebbe stato l’ultimo voto di fiducia espresso dall’Assemblea di Palazzo Madama. Di qui il paragone tra «un gigante rispettoso del Parlamento e un nano convinto di poter prevaricare i rappresentanti del popolo».

Erano presenti alla conferenza stampa anche Franca Romagnoli e Silvia Pispico, entrambe componenti del comitato dei fondatori di “Presidenzialisti per il No alla Costituzione truffa”. Franca Romagnoli lancia l’allarme su una delle aberrazioni che questa riforma può causare: «Il contenzioso Stato- Regioni aumenterà, perché il Senato delle autonomie voluto da Renzi produrrà gravi squilibri nel sistema, in quanto sarà lo specchio di logiche partitocratiche e meramente rivendicative a livello locale e regionale». Secondo Silivia Pispico ci troviamo di fronte a una «legge truffa, perché calata dall’alto da vincitori abusivi che vogliono imporre al popolo italiano un sistema capace di produrre solo caos». Pispico curerà in particolare la costituzione di comitati per il No rivolti ai giovani: «Voglio ricordare ai ragazzi italiani di andare a votare a ottobre. È importante andare, anche perché, trattandosi di referendum confermativo, non è previsto un quorum». Alla conferenza stampa hanno portato il loro saluto Giuseppe Gargani e il presidente emerito della Corte Costituzionale Annibale Marini, rispettivamente presidenti  di due altri Comitati per il No alla riforma Renzi.  Fanno inoltre parte del comitato dei soci fondatori di “Presidenzialisti  per il No” Maurizio Bianconi, Italo Bocchino, Antonello Canzano, Vincenzo Catapano, Antonio Cilento, Giuseppe Consolo, Giorgio Conte, Massimo Corsaro, Francesco Di Ciommo, Mario Landolfi, Raffaele Manfrellotti, Giuseppe Menardi, Eugenio Minasso, Cristiana Muscardini, Domenico Nania, Guido Rotella, Bruno Socillo,  Raimondo Soragni, Salvatore Tatarella, Giulio Terzi di Sant’Agata, Enzo Vitale.

«Renzi – scherza Fini – è colpito da una sindrome napoleonica». E questo perché, intende il referendum confermativo di ottobre, come una sorta di plebiscito sulla sua persona. Ma – ricorda Fini – i «presidenti del Consiglio passano, le Costituzioni sono invece fatte per durare»

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