«Nel governo tanti figli di p…». Lo sfogo di Federica Guidi al telefono

7 Apr 2016 10:56 - di Redazione

L’inchiesta Tempa Rossa si arricchisce di “particolari” imbarazzanti per il governo e per i protagonisti dell’affare petrolio. È il caso delle intercettazioni choc dell’ex ministro Federica Giudi, costretta alle dimissioni per lo scandalo Total.  «Quelli sono dei figli di puttana…», si sente dire al telefono all’indirizzo del “suo” sottosegretario Claudio De Vincenti (oggi sottosegretario alla presidenza del Consiglio) e al clan («una combriccola di pezzi di m…»), con evidenti entrature nel governo, che stava gestendo la partita dell’impianto petrolifero in Basilicata. «Io non mando a puttane come ho già rischiato di fare un pezzo della mia roba per fare un favore a tutta quella combriccola lì. De Vincenti è un pezzo di m…, lo tratto da pezzo di m…».

Lo sfogo della Guidi

Nella conversazione telefonica con l’ormai ex compagno Gianluca Gemelli, che risale al 24 novembre 2014, la Guidi si sfoga, con un linguaggio a dir poco colorito ,contro il gruppo che faceva capo a Gemelli. Il dito è puntato contro i giochini di De Vincenti,  anche per un incontro programmato dal sottosegretario con l’Ad di Eni e tenuto segreto alla Guidi. Nello sfogo l’ex ministro dice di aver capito come si muove la combriccola: «o il giochino è sempre uguale oppure il giochi si interrompe». Poi un consiglio al compagno: «…Però,  siccome è diciamo amico di quel tuo clan lì, sappi… perché oltretutto, come dire, lui lì è uno che sa le cose, quindi prova a prenderci le misure anche tu Gianluca, hai capito?». Secondo la ricostruzione della polizia l’ex ministra all’epoca aveva intenzione di togliere le deleghe al vice di cui non si fidava (e che oggi è in pole position nella rosa dei possibili successori delle Guidi) e di cacciarlo fuori, “sbattendosene”  «se qualcuno degli amici di Gemelli se la sarebbero presa».

 Padoan nel mirino

Nelle intercettazioni spunta anche il nome del ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, anche lui “una pedina” in mano al quartierino. Nominato da Renzi per le sue capacità, in realtà secondo la Guidi, è stato «messo lì» come rappresentante della lobby dei petrolieri. «Sai chi glielo ha messo lì Padoan, te lo devo spiegare io?», dice al telefono con Gemelli, «glielo ha messo sempre quel quarterino lì.  Sempre quel quartierino. Oltre al fatto che si conoscono perché andavano a scalare insieme da vent’anni, lui De Vincenti e Padoan…».

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