L’Islam avanza in Francia: l’ex sinagoga di Marsiglia diventerà una moschea
Disertata dagli ebrei di Marsiglia ormai da anni, la sinagoga Or Thora sarà venduta e trasformata in moschea, nuovo luogo di culto per una comunità musulmana in continuo aumento. Il passaggio di proprietà e la trasformazione avvengono in un clima per il momento di cooperazione. Fra poche settimane, il compromesso di vendita firmato dalla comunità ebraica con l’associazione musulmana Al Badr sarà operativo. La sinagoga era quasi vuota nei giorni di preghiera, ormai da anni, mentre la vicina e piccola moschea gestita dal collettivo Al Badr non sapeva più come gestire il sovraffollamento nella preghiera del venerdì, con i fedeli spesso costretti a seguire la funzione dalla strada. Prima della fine di maggio, l’ormai ex sinagoga sarà riempita dai nuovi fedeli, grazie all’operazione immobiliare (400.000 euro il prezzo di vendita) che consentirà di ospitare nella nuova moschea fino a 250 persone. Per la conclusione si attende soltanto il via libera del sindaco. I musulmani sono numerosi a Marsiglia, seconda città della Francia, 250.000 di cui il 10% praticanti assidui.
I musulmani di Marsiglia avevano chiesto una chiesa
Un anno fa, il presidente del Consiglio del culto musulmano francese, Dalil Boubakeur, aveva suscitato un vespaio di polemiche proponendo di insediare nuove moschee nelle chiese ormai vuote. Questo accordo, invece, sembra fare contenti un po’ tutti. D’altra parte, il centro della città è stato abbandonato dagli ebrei marsigliesi, che preferiscono arrondissement più defilati e sicuri mentre la comunità ebraica si fa sempre meno numerosa. Nelle sinagoghe della città vecchia (a Marsiglia ce ne sono in tutto 58 contro le 32 di 15 anni fa) spesso non ci sono più di una decina di fedeli nei giorni di preghiera. Fra le personalità che hanno approvato l’operazione, c’è anche Zvi Ammar, il presidente del concistoro ebraico di Marsiglia, lo stesso che aveva consigliato agli ebrei di non indossare più la kippà nelle vie del centro di Marsiglia dopo l’aggressione di un insegnante a colpi di machete. Stemperando ogni inizio di polemica, lo stesso Ammar parla di «movimento naturale demografico» e aggiunge che «Dio è lo stesso per tutti».