Kerry in visita a Hiroshima: “Ma gli Usa non chiederanno mai scusa”

10 Apr 2016 19:17 - di Robert Perdicchi

In visita sul luogo della strage ma senza pentimenti postumi. Il segretario di Stato americano John Kerry ha annunciato che non chiederà scusa da parte degli Usa al Giappone per la bomba atomica che distrusse Hiroshima. Il capo della diplomazia Usa è in Giappone per il G7 dei ministri degli Esteri nell’ambito del quale domani è in programma una visita di omaggio a Hiroshima, dove deporrà fuori sul memoriale della tragedia del 6 agosto 1945, che uccise 140.000 persone. Il G7 dei ministri degli Esteri  si è aperto ufficialmente avendo in agenda, nella due giorni di riunioni, corposi dossier come il disarmo nucleare (inclusa la minaccia della Corea del Nord), il terrorismo, le crisi in Libia e Siria, l’emergenza migranti e la sicurezza marittima con lo sguardo a quanto accade nel Cinese meridionale. “Spero che un forte messaggio di pace, stabilità e prosperità possa essere mandato al mondo dalla riunione di Hiroshima”, ha detto il ministro degli Esteri nipponico Fumio Kishida, nella cerimonia di apertura segnata dalla tradizionale rottura della botte di sake indossando l'”happi”, la giacca di buon auspicio. Proprio Hiroshima, simbolo dell’orrore dell’atomica sganciata dagli Usa nel 1945, è l’occasione “per il lancio di un forte messaggio per un mondo senza più ordigni nucleari”. All’evento partecipano i capi delle diplomazie di Stati Uniti, Giappone, Germania, Gran Bretagna, Francia, Italia (con il ministro Paolo Gentiloni), Canada e Ue (c’è l’Alto rappresentante per la politica estera europea Federica Mogherini). Domani, con la visita al Parco della Pace e al vicino Museo dell’atomica, il segretario di Stato americano John Kerry sarà l’esponente più alto in grado di un’amministrazione Usa in carica ad essersi mai recato per ricordare le vittime dell’olocausto nucleare. Una visita che per molti osservatori porebbe essere la prova generale di quella che il presidente Barack Obama potrebbe fare a fine maggio, in occasione del summit G7 di Shima, nel Giappone centrale.

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