I “compagni” lucrano sulla tragedia: si paga il biglietto al museo di Stazzema
Contrordine compagni, anche la memoria si paga, anche la memoria non è più “off limits” per la sinistra se si tratta di racimolare qualche euro. Nel comune rosso di Stazzema, una città- martire, simbolo della follia nazista, il sindaco Pd Maurizio Verona, decide di far pagare il biglietto per entrare nel Museo della strage avvenuta il 12 agosto del 1944 per mano dei tedeschi. Cade uno degli ultimi baluardi della memoria storica che ancora teneva unito quel che rimane della sinistra dura e pura. Prima non si pagava per entrare nel Parco Museo di Sant’Anna istituito nel 1991 con una legge dello Stato, che ricorda le 560 vittime – per lo più bambini e donne – istituito nel 1991 con una legge dello Stato. Da oggi sì.
A Sant’Anna di Stazzema, memoria vendesi
Prima si entrava liberamente, si meditava, molti piangevano. Ora si dovrà pagare un euro, una cifra simbolica, ma che pesa come un macigno sui valori che retoricamente la sinistra si appresta ora a celebrare tra fanfare e bandiere il prossimo 25 aprile. Sono esentati dal pagamento del biglietto i visitatori fino a otto anni, i portatori di handicap, i superstiti della strage, in tutto una trentina, e i loro familiari. «Si tratta di una cifra simbolica che servirà a sostenere le molte iniziative che organizziamo nel parco», si giustifica il sindaco Maurizio Verona. Ma la sua decisione, come era facile prevedere, sta suscitando ire furibonde da parte dei cittadini e delle famiglie delle vittime. La notizia, anticipata dal Tirreno è stata poi ripresa dal Corriere della Sera, con cui si è sfogato il sopravvussuto Enio Mancini: non si può far passare l’idea che entrare in un luogo dove la memoria regna sovrana e dove si respira il più profondo ricordo del sacrificio di centinaia di civili trucidati, sia come andare al cinema, allo stadio. Sull’eccidio è stato realizzato un film nel 2008, Miracolo a Sant’Anna, pellicola di grande impatto emotivo. Contraria all’iniziativa anche l’opposizione, capeggiata dall’ex sindaco Gian Piero Lorenzoni. Il sindaco promotore della sconsiderata iniziativa invece continua a fare i conti della serva: «Con quell’euro che tutti possono permettersi possiamo valorizzare molte iniziative del parco. Ma se lo Stato ci darà i giusti finanziamenti potremmo anche ripensarci». Memoria vendesi al miglior offerente…