“Di nuovo una grande Destra”, presentato il documento politico
La Destra e Azione Nazionale lanciano un appello a tutti coloro che si sentono di destra “per ritrovarsi in un grande Congresso di Fondazione da organizzare nel prossimo autunno attraverso una Costituente per una destra plurale, aperta a tutte le forze politiche, i movimenti, le associazioni e le aggregazioni civiche espressione del territorio che si ritrovano nei valori e nei progetti politici della più vasta area nazionale e popolare”.
Ad annunciarlo, nel corso della Convention che si svolge ad Orvieto, è il documento politico “Di nuovo una grande Destra. Verso una Costituente per la Destra”, presentato nel corso dell’assemblea-dibattito a cui hanno partecipato oltre 400 dirigenti e militanti provenienti da tutto il Paese.
L’obiettivo – si legge nel testo – è “contribuire alla nascita di un centrodestra aperto, rinnovato e inclusivo”, che sappia guardare, in particolare, “a tutte le formazioni politiche che oggi sono escluse dai vertici di palazzo, per garantire un’effettiva partecipazione dal basso nella costruzione della rappresentanza politica e del futuro programma di governo”, ma soprattutto per dimostrare che in Italia “c’è bisogno di una nuova grande destra” e che “non c’è solo il potere nell’orizzonte della politica, ma idee attorno alle quali cercare consenso per governare”.
Le amministrative di giugno hanno certificato, se ce ne fosse ancora bisogno, la crisi irreversibile del centrodestra e “all’interno di questa crisi generale che la destra è l’area politica più colpita. Non è un caso – prosegue il documento – che oggi si incontrino le due formazioni che sono state create all’inizio e alla fine di questa diaspora della destra italiana: La Destra di Francesco Storace che già nel 2007 era uscita da Alleanza Nazionale e Azione Nazionale che è nata nel 2015 dopo l’Assemblea della Fondazione AN”.
Il centrodestra – conclude il documento – si ricostruisce “solo se prima dell’alleanza si ridefiniscono tutte le identità che compongono questo schieramento. Non bisogna ripetere l’errore di pensare di risolvere le proprie contraddizioni stemperandole dentro aggregazioni più ampie e meno identificanti”.