Gasparri sbotta con i suoi: di Roma non vi importa, pensate solo alle primarie Usa

18 Apr 2016 16:12 - di Redazione

Sul Foglio di qualche giorno fa Salvatore Merlo raccontava di un siparietto tra Roberto Giachetti e Maurizio Gasparri. Il candidato del Pd che apostrofava il senatore berlusconiano ed ex-missino: “Ma perché a Roma volete proprio perdere?”. E quella domanda deve essere rimasta in testa a Maurizio Gasparri per giorni visto che alla fine è sbottato anche con i suoi, con quella Forza Italia che sembra rassegnata e indifferente alle sorti di Roma. E non solo perché il candidato non trascina, ma proprio perché il tema è relegato un fondo all’agenda, come se si trattasse delle amministrative di Torrita Tiberina… E così Gasparri ha bacchettato i colleghi di partito:  “Forse per parlare di amministrative Forza Italia farà una riunione di vertice il venti giugno. Alcuni sembrano più interessati alle comunali di Londra o alle primarie americane. Venerdì alla riunione del coordinamento romano di Forza Italia con Bertolaso di parlamentari eravamo presenti in due. Tutti abbiamo molti impegni, ma Roma è Roma. Per molti vale il vecchio detto: armiamoci, a parole, e partite, tutti gli altri. Più collegialità, più realismo, più impegno”.

Intanto Francesco Storace assicura che Berlusconi alla fini ripiegherà su Giorgia Meloni: “Sono convinto che Berlusconi farà un calcolo cinico, come fanno tutti i politici, e andrà con Meloni perché penserà che se perde ha perso lei e se vince è lui a vincere”. E la candidata di Fratelli d’Italia incalza: “La manfrina continua dei partiti rischia di stancare parecchio i romani. Spero che la coalizione possa ricomporsi ma i romani non daranno voti di semplice testimonianza. Noi siamo in gioco comunque e possiamo vincere”. Infine Alfio Marchini si tira fuori a solo dall’area di destra “C’è un’unica certezza: non dare il voto a chi per vent’anni, da sinistra e da destra, di giorno faceva finta di litigare e di notte si spartiva tutto. Questa è la prima cosa da fare. Roma è una scelta di vita non una poltrona”.

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