La furbata tedesca: in Germania i migranti sono in calo del 66%
Mentre le stime degli esperti prevedono per la primavera fino a 300 mila arrivi di migranti in Italia, la Germania della Merkel serra le frontiere. Berlino registra, infatti, una chiara riduzione del flusso dei profughi: nell’ultimo trimestre del 2015 gli ingressi erano stati ancora 500 mila, nel primo trimestre del 2016 il numero si è ridotto a 170 mila, con un calo del 66%. Lo ha detto il ministro degli Interni tedesco Thomas De Maiziere, in conferenza stampa a Berlino. Visibile il calo anche nei primi mesi del 2016: a marzo, i profughi registrati sono stati 20 mila, a febbraio 60 mila, a gennaio 90 mila e a dicembre (2015) 200 mila. De Maiziere ha spiegato che sono aumentate le domande di asilo in Germania, mentre sono diminuiti gli arrivi dei migranti: dal 1 gennaio 2016 le richieste di asilo presentate in Germania sono state 181.400. Il ministro ha anche sottolineato il buon risultato ottenuto dalle misure sui Balcani prese da Berlino: «Nel primo trimestre del 2015 le richieste di asilo dai migranti provenienti dai 6 paesi dei Balcani erano il 61% del dato complessivo, circa 20 mila; nel primo trimestre del 2016 è calato al 5%, con 3000 richieste».
Ma dalla Germania danno lezioni all’Italia: “Siate più accoglienti”
In Germania non solo non accolgono i migranti, ma impartiscono lezioni di accoglienza all’Italia, come ha fatto ieri il giornale Frankfurter Allgemeine Zeitung, che in un’analisi sferzante, ha sottolineato che l’Italia potrebbe evitare l’emergenza migratoria “se si attivasse” concretamente nelle politiche di accoglienza. Fino ad oggi, è il succo di un articolo di Tobias Piller che lascia capire gli umori di Berlino, Roma si è limitata all'”autocompiacimento”, a fronte di un atteggiamento nei fatti “ambiguo” nelle politiche migratorie. Il severo giornale di riferimento dei conservatori concede all’Italia il merito dei salvataggi in mare, ma rinfaccia ai governi del passato di aver consentito ai profughi approdati sulle coste di dileguarsi, e di riversarsi nel nord Europa e in Germania. Ad agitare gli animi dei conservatori è la paura dell’avanzata della destra estrema: secondo l’ultimo sondaggio di ARD, dopo l’affermazione alle regionali nei tre Laender del 12 marzo scorso, Alternative fuer Deutschland esplode al 14%, distanziando di soli 7 punti i socialdemocratici che crollerebbero al 21. Un clima che non favorisce un confronto disteso sul rischio della rotta che potrebbe portare centinaia di migliaia di nordafricani in Europa.