Fini: “Il centrodestra è già maggioritario in Italia. Manca solo un leader”
«Salvini aveva lanciato la sua opa sul centrodestra. Quell’opa, grazie all’intervento di Berlusconi, oggi non è più vincente. E io non posso che esseme contento». Tra chi applaude Berlusconi per la scelta di appoggiare Marchini a Roma, adesso c’è anche Gianfranco Fini. L’ex alleato poi nemico pubblico numero uno del berlusconismo, si legge su “Il Corriere della Sera”.
Fini: “opa sul centrodestra di Salvini è perdente”
Berlusconi ha dimostrato di essere un leader? «Non ho difficoltà ad ammettere che Berlusconi, pur non potendosi più candidare, ha fatto in modo che la leadership del centrodestra non finisse nelle mani della destra “lepenista”». Nelle mani di Salvini. «Che Salvini volesse usare Roma per puntare alla leadership nazionale è un dato di fatto. Basti pensare che a Milano sostiene senza protestare un candidato con lo stesso profilo di Marchini». Salvini dice che Berlusconi sta aiutando Renzi. «Falso. Riducendo il numero dei candidati di centrodestra, aumentano le possibilità che uno arrivi al ballottaggio».
Fini: “centrodestra già oggi maggioritario nel paese”
Oggi lei, Berlusconi e Casini tornate dalla stessa parte della barricata. «La fermo. Da questa positiva convergenza non ci saranno delle conseguenze pratiche». Ma quel centrodestra può tornare maggioritario? «Forse lo è già oggi. Basterebbe contare quelli che non stanno ne con Renzi né con Salvini né con Grillo. Il tema del futuro sarà riaggregarlo, trovare un leader». Nel presente può portare Marchini a fare il sindaco. «Marchini ha visto aumentare le sue chance di arrivare al ballottaggio. E, nel caso, anche di vincerlo». E se vincesse la Meloni? «Non dimentichiamoci che si tratta comunque dell’elezione di un sindaco. Detto questo, adesso è impossibile che la destra lepenista arrivi a essere maggioranza del Paese». Da quanto tempo non vede o sente Berlusconi? «È passato molto tempo…». Gliela stringerebbe la mano? «Io sono una persona educata, lui è una persona educata. Di conseguenza la domanda, mi permetta, è fuori luogo».