Senza destra e sinistra in politica restano solo gli interessi personali
Chi come la Destra oggi un leader non ce l’ha (e come potrebbe capitare domani ai sstelle), cessa di fatto di esistere: praticamente non ha identità alcuna. Un Paese soffocato per mezzo secolo dal contrasto ideologico più aspro e da un certo punto in avanti paralizzante, ha salutato tutto ciò con favore, in nome per l’appunto della «fine delle ideologie». Ma come spesso ci capita, con l’acqua sporca abbiamo buttato anche il bambino. Non era scritto da nessuna parte, infatti, che nella Seconda Repubblica Destra e Sinistra dovessero essere per forza il ricalco di quelle ideologie che avevano caratterizzato la Prima, scrive Ernesto Galli della Loggia su “Il Corriere dela Sera“.
Destra e sinistra ormai ridotte unicamente alla persona del loro leader
La società italiana nel suo complesso si è mostrata di una sterilità ideale e politica assoluta. Ha prodotto solo protesta e nient’altro che protesta, la quale oggi è arrivata, sommando la Lega e il movimento di Grillo, a raggruppare circa il 40 per cento dell’elettorato effettivo. Nel frattempo, la fine, specie nella percezione comune, della diversità tra Destra e Sinistra non ha mancato di avere conseguenze.
Il risultato è la crescita del disinteresse per la politica e dell’astensione
Accade invece che alcuni gruppi ristretti, dotati di appropriate risorse (indifferentemente economiche o d’influenza: quindi ad esempio tanto i magistrati e i farmacisti quanto i petrolieri o gli alti gradi della burocrazia) conservino comunque un forte interesse per la politica e agli occhi della politica. Alla quale fanno inevitabilmente gola le loro risorse, il loro appoggio o la loro neutralità. Ciò che a propria volta, quindi, consente a questi gruppi stessi di ottenere dalla politica una particolare protezione per i propri interessi. E tanto più ha modo di svilupparsi — in genere dietro le quinte — questo tipo di rapporto, in quanto ora i gruppi d’interesse in questione hanno davanti uno spazio politico illimitato nel quale possono giocare su tutti i tavoli. Soprattutto uno spazio libero da eventuali opposizioni ideologiche al loro operato. Ora tutto può avvenire, ed avviene, a 360 gradi.