Basta con i criminali impuniti: «La legittima difesa entri in Costituzione»
Possibile mai che in Italia chi difende legittimamente la propria famiglia e la propria casa dai delinquenti deve essere trattato come un malfattore? L’avvocato Valter Biscotti ha preparato una iniziativa, che , se accolta, cambierebbe non poco il nostro costume civile e giuridico: la sicurezza dei cittadini deve entrare tra i princìpi costituzionali: «La nostra Carta tutela tutti: l’imputato, il giudice, il pm. Ma ladri e rapinatori spesso e volentieri la fanno franca, le pene sono virtuali e incerte che più non si può, la sicurezza dei cittadini diventa un optional, un benefit di lusso che ciascuno si deve pagare di tasca propria». Dunque il penalista, come si legge su Il Giornale, ha «confezionato un disegno di legge costituzionale che garantirebbe la certezza della pena e la blindatura della tanto bistrattata sicurezza». Poche parole per una rivoluzione grande che passa per piccoli ritocchi a tre articoli della Costituzione. Anzitutto l’articolo 3 dove Biscotti aggiunge il vocabolo «sicurezza» al testo: «È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà, l’eguaglianza e la sicurezza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana». Devono essere modificati anche gli articoli 24 e 42. Nel 24 il penalista prevede un comma nuovo: «La legge assicura ogni tutela alle vittime dei reati». Sarebbe il «superamento di un ritardo che l’avvocato considera inaccettabile ma anche il cuore della sua idea». Da completare con un intervento, pure quello non invasivo, in coda all’articolo 42: «La legge – recita l’aggiunta – tutela la sicurezza all’esercizio dei diritti sulla proprietà privata e sui godimenti della stessa».Tre capitoli delicati e controversi, ma Biscotti è convinto che si possa e si debba mettere mano, sia pure in modo leggero, all’impianto della Carta per uscire dal clima di frustrazione, rabbia e scetticismo di questi anni. Per questo l’avvocato ha radunato intorno a sé un manipolo di giovani colleghi e ha creato l’associazione «Un’altra giustizia per un’altra Italia». Il disegno di legge costituzionale e verrà presentato nelle piazze del Paese nelle prossime settimane e, in seguito, si spera di portarlo in Parlamento.