Torturato e interrogato per 7 giorni? Nuovo giallo sulla morte di Regeni
Si infittisce il giallo sulla morte di Giulio Regeni. Dal Cairo arrivano le prime rivelazioni (contraddette poi dal governo) sull’omicidio del ricercatore italiano ucciso in Egitto lo scorso 25 gennaio con un colpo alla testa in circostanze ancora misteriose. Secondo il direttore del dipartimento di medicina forense del Cairo che ha eseguito l’autopsia, Hisham Abdel Hamid, Regeni sarebbe stato interrogato e torturato per sette giorni prima di essere ucciso: le ferite ritrovate sul suo corpo dimostrano che le torture sarebbero avvenute ad intervalli di 10-14 ore. Ma il governo egiziano smentisce la notizia.
Regeni torturato e interrogato per 7 giorni
«Questo significa che chiunque sia accusato di averlo ucciso, lo stava interrogando per ottenere informazioni», riferiscono in esclusiva all’agenzia Reuters due fonti della procura egiziana che danno la notizia della deposizione del direttore del Dipartimento di medicina legale insieme a due collaboratori. «Il referto dell’autopsia – avrebbe rivela Hisham Abdel Hamidd – mostra che c’è un certo numero di ferite provocate nello stesso momento, altre provocate in un secondo momento e altre ancora provocate successivamente. Le ferite e le fratture riscontrare, insomma, si sono verificate in tempi diversi durante un periodo di circa 5-7 giorni». In un primo momento non si hanno commenti del governo egiziano (la Reuters scrive di aver provato a contattare il principale portavoce del ministero degli Interni egiziano senza riuscirci), poi con una nota ufficiale il ministero della Giustizia ha smentito, definendole «destituite di qualsiasi fondamento», le informazioni secondo le quali che il capo della medicina legale egiziana Hisham Abdel Hamid avrebbe reso una deposizione parlando di sette giorni di torture su Giulio Regeni.
Il governo smentisce
Abdel Hamid «non è stato convocato dalla Procura», ha dichiarato a giornalisti Shaaban El Shami, assistente del ministro della Giustizia per la Medicina legale, avvertendo che chi pubblicherà queste informazioni sarà chiamato a risponderne davanti alla giustizia. El Shami ha chiesto ai media di fare attenzione nel pubblicare «notizie che provengono da fonti che vogliono deformare la realtà per scopi politici e che non hanno nulla a che fare con la verità».
Tradito da Oxford Analytica?
Secondo altre ricostruzioni del quotidiano filogovernativo egiziano Al Akhbar «una fonte della sicurezza di alto rango ha evocato la possibilità che Giulio Regeni sia stato tradito da uno dei responsabili delle sue attività (presso il think tank anglo-americano Oxford Analytica). Qualcuno dunque avrebbe deciso di sbarazzarsi di lui dopo aver profittato delle informazioni fornite dal giovane ricercatore».