Tirate d’orecchio e scotch sulla bocca ai bambini: indagata una maestra

24 Mar 2016 14:57 - di Ginevra Sorrentino

Avrebbe bistrattato i bambini e, per farli stare in silenzio, sarebbe arrivata a bendargli la bocca con lo scotch: per far luce sui fatti denunciati da un gruppo di genitori, la Procura di Ravenna ha indagato una maestra di una scuola materna della provincia romagnola con l’accusa di maltrattamenti nei confronti di alcuni suoi piccoli alunni. In particolare – secondo quanto riportato da Il Resto del Carlino – gli episodi su cui i Carabinieri stanno cercando di fare luce sono di due tipi: una energica tirata di orecchie a un bimbo e, soprattutto in un’occasione, lo scotch appiccicato sulla bocca di tre bimbi, presumibilmente per zittirli.

Tirate d’orecchio e scotch sulla bocca: indagata una maestra

Dunque, in base alla denuncia di alcuni genitori, sarebbero stati questi i metodi utilizzati dalla giovane insegnante e ora al vaglio degli inquirenti: tirate d’orecchio, lancio di oggetti e scotch sulla bocca, modi non proprio ortodossi da utilizzare con i piccoli utenti di una scuola materna. Gli episodi vengono collocati nella primavera di un paio di anni fa: è ad allora che si fanno risalire i primi sospetti, in seguito ai quali alcune mamme e alcuni papà avrebbero notato un cambio di comportamento nei piccoli e, in un’occasione, un rossore accentuato nei lobi di un bimbo: l’allarme ha preso corpo, tanto da indurre i genitori dei piccoli alunni a rivolgersi all’Arma.

I sospetti dei genitori e l’avvio dell’inchiesta

Non solo: via via che il sospetto si diffondeva tra le famiglie, si è imposto di fatto automaticamente il confronto immediato tra i genitori, e i casi di comportamenti “particolari” dell’insegnante sarebbero saliti a tre, ma come notorio, il condizionale è doveroso in questa delicata fase dell’inchiesta. Inchiesta il cui fascicolo è in mano al Pm Angela Scorza che, per chiarire la reale portata dell’accaduto, ha chiesto di sentire i bimbi in un contesto protetto come quello dell’incidente probatorio. Per questo il Gip Piervittorio Farinella ha prima incaricato uno psicologo infantile: per capire se i bambini al centro del caso siano in grado o meno di testimoniare. La prossima udienza è stata fissata per l’inizio di aprile.

 

 

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