Svendita Eur, Rampelli vince il ricorso contro Renzi: deve tirare fuori le carte
Matteo Renzi dovrà tirare fuori le carte “segrete” sulla svendita a Inail di quattro edifici di pregio dell’Eur, capolavori dell’architettura razionalista. Il Tar del Lazio ha annullato la decisione del Consiglio dei ministri e del ministero dell’Economia che negava l’accesso agli atti sulla scandalosa vicenda. Una vittoria doppia per Fabio Rampelli che ha presentato il ricorso alla luce «del grave danno al patrimonio dell’Ente Eur, dello Stato, del Comune ed all’immagine della capitale». La sentenza del Tar, infatti, è un duro colpo all’arroganza del premier e del ministro Padoan e un importante precedente – ha commentato il capogruppo di Fratelli d’Italia – che consentirà ai parlamentari di esercitare più propriamente le funzioni di controllo delle attività del governo e del Mef sulle società partecipate dallo Stato».
Rampelli vince il ricorso contro Renzi
Accogliendo il ricorso il Tar “obbliga” la Presidenza del Consiglio dei ministri a fornire la copia degli atti della svendita dei quattro edifici entro trenta dalla notificazione della sentenza e condanna il premier al pagamento di 1000 euro per le spese del giudizio. La bocciatura dei giudici amministrativi arriva a due giorni dalla visita di Renzi al cantiere senza fine della Nuvola di Fuksas, «un mostro architettonico realizzato a suon di decine di milioni di euro di parcella dall’archistar Fuksas, che finirà per condannare l’intero quartiere razionalista al degrado e l’ente Eur all’agonia». Secondo i giudici «l’interesse perseguito dal ricorrente è certamente meritevole di tutela, tanto più in quanto a lui riconducibile sia nella veste di cittadino, sia nella veste di deputato eletto nella circoscrizione Lazio 2». Rampelli promette ancora battaglia per la salvaguardia degli edifici di pregio della cittadella razionalista dell’Eur che Palazzo Chigi e il Ministero dell’Economia vogliono svendere per fare cassa e ultimare i lavori della Nuvola dai costi astronomici. «Non finisce qui – dichiara Rampelli – perché entrerò in possesso delle pezze d’appoggio utili ad annullare la modifica statutaria fatta illegittimamente dall’assemblea dei soci stravolgendo la legge istitutiva dell’Eur Spa e consentendo clamorosamente l’alienazione del patrimonio immobiliare, di fatto vietata».