Scoperta l’identità di Banksy. Usando tecniche da anti-terrorismo

4 Mar 2016 16:59 - di Anna Clemente
banksy

Potrebbe aver trovato finalmente conferma l’identità di Banksy, l’artista britannico noto in tutto il mondo per le sue opere impresse sui muri delle metropoli. Molto più di un semplice writer, Banksy, che ha prima di tutto il profilo dell’attivista politico, è considerato da molti come uno dei più acuti osservatori – e critici – della nostra società.

La scoperta della Queen Mary University di Londra

Secondo gli studiosi della Queen Mary University di Londra si tratterebbe del poco più che quarantenne di Bristol Robin Gunningham. Questa identificazione fu già avanzata dal Mail on Sunday nel 2008, ma a differenza di quanto fece il tabloid gli accademici della Queen Mary sarebbero in grado di produrre una “prova scientifica” della scoperta. Attraverso una tecnologia di localizzazione geografica, presa a prestito dalle tecniche di polizia investigativa, sarebbero riusciti a dimostrare una serie di corrispondenze tra i luoghi delle opere di Banksy e gli indirizzi associati a Gunningham, tanto a Londra quanto a Bristol.

Per Banksy una tecnica buona per l’anti-terrorismo

C’è però qualcosa in più del semplice interesse accademico nella scoperta dei ricercatori. Loro stessi, infatti, hanno spiegato che con lo studio su Banksy volevano dimostrare le potenzialità della localizzazione geografica anche in altri ambiti e, in particolare, nella lotta al terrorismo: dall’analisi dei luoghi frequentati da estremisti, come quelli in cui si distribuiscono volantini o fanno graffiti contro le autorità, all’individuazione e al controllo dei potenziali attentatori.

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