Ritrovata in un dirupo con la nonna: resta in gravi condizioni la bambina
Una notte intera di ricerche, un paese mobilitato insieme alla protezione civile. Si erano allontanate da casa, a piedi, per chilometri. Poi le hanno ritrovate, la nonna di 63 anni, e la nipotina di 18 mesi. La bimba è gravissima. È tuttora ricoverata nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale pediatrico Meyer di Firenze, e i medici stanno supportando le sue funzioni vitali in emergenza. Una notte al freddo, in fondo a un canalone, dove è finita insieme alla nonna, hanno provocato alla piccola un’ipotermia importante per il suo fisico minuto, che ha scatenato complicanze notevoli. In un altro ospedale c’è la nonna, con un trauma cranico e ferite da caduta da cui potrà guarire, più un forte stato di choc che le impedisce di ricostruire con lucidità l’accaduto. Sabato pomeriggio nonna e nipote sono scomparse da Cascia di Reggello. La nonna la doveva accudire in assenza, e su incarico, dei genitori, il figlio e la nuora. Per qualche motivo la nonna ha deciso di fare una lunga camminata portando la bimba con sé, sul passeggino. A casa ha lasciato il cellulare.
La nonna e quella strana passeggiata
Ci sono tre testimoni che nei pressi di Reggello hanno visto nonna e nipote camminare fino al punto dell’ultimo avvistamento, sabato alle 18.30, molto fuori dall’abitato, in una zona disabitata che sale verso la montagna e si fa impervia e boscosa. Fino a un certo punto c’è un sentiero battuto, tanto che l’ultima a vedere l’anziana e la bimba sarebbe stata una podista. Poi però la strada scompare, la vegetazione si fa folta. Dalla loro casa al punto di ritrovamento ci sono 5 chilometri, forse troppi per giustificare una semplice passeggiata con una bimba di 18 mesi. La nonna ha perfino spinto la carrozzina in due guadi: le tracce delle ruote nella terra polverosa sono state seguite dai soccorritori. Anche grazie alle tre testimonianze, spiegano i carabinieri, è stato “mappato” il percorso fatto dalla nonna e dalla bimba. Le ricerche sono state fatte coi cani, sono stati persino usati fumogeni per segnalare le posizioni agli elicotteri in volo, tanto l’area delle ricerche è sperduta. Nel canalone, ieri all’alba, sono stati individuati nonna, carrozzina e bimba a distanze diverse, non vicini. Nella ricostruzione si analizzano i racconti disponibili che danno a orari diversi, ma compatibili col cammino lento di un’anziana che spinge un carrettino con una bimba piccola sopra, tre punti di avvistamento in successione che portano esattamente nella direzione del canalone. Tornano anche gli orari. Non torna quella passeggiata a lunga distanza da casa, in un orario prossimo al buio e alla cena. Secondo un’ipotesi plausibile, che i carabinieri tengono in considerazione, la nonna potrebbe essersi smarrita, quindi avrebbe spinto con energia il passeggino verso il luogo dove poi sono cadute nella scarpata, credendo di tornare verso Reggello. Ai carabinieri i genitori della bimba hanno riferito un episodio, ormai datato, che può essere indizio di un disagio iniziale. Una volta, tempo fa, la nonna aveva l’orientamento, non aveva ritrovato la strada per tornare a casa. Ma è un fatto vecchio che – alle informazioni attuali – non comportò evidentemente allarme per i familiari, che le hanno continuato ad affidare la bimba.