Sceneggiata grillina a Napoli: sotto il Vesuvio il M5S rischia il tracollo
Un ricorso che ha tra le finalità quella di fare emergere i meccanismi decisionali del movimento, poi anche una lista civica che potrebbe in parte prosciugare il bacino elettorale pentastellato. I guai a Napoli per i grillini non sono pochi nonostante alla fine Gianroberto Casaleggio abbia trovato l’aspirante sindaco, Matteo Brambilla, nato a Monza ma residente a Napoli. Sarà lui a sfidare il ricandidato Luigi de Magistris e il folto gruppo degli outsider, ce n’è per tutti i gusti, a destra, al centro e civici, ricorda “Italia Oggi“.
I guai a Napoli per i grillini non sono pochi
In pole ci sono Luigi De Magistris con la sua lista, Valeria Valente per il centrosinistra, Gianni Lettieri per il centrodestra, appunto Matteo Brambilla per i 5stelle, poi l’incognita Antonio Bassolino e quella grillini dissidenti. Brambilla non deve solo combattere contro gli avversari dei vari schieramenti bensì anche contro la pattuglia dei dissidenti, numerosa e temibile. Ben 36 attivisti sono stati espulsi via email, alcuni erano dei Sstelle della prima ora. Sembra una spy story. Secondo l’accusa gli espulsi avrebbero costituito un gruppo segreto, una specie di massoneria a 5 stelle, per indirizzare le votazioni e la scelta del candidato da parte del circolo di Napoli. Vi è anche un complottista, un Licio Gelli che avrebbe tramato per il golpe per togliere il controllo del gruppo grillino a Casaleggio e Grillo.
M5S a Napoli rischia di finire prima di iniziare
Questo grande vecchio (ma giovane d’età) è Luca Capriello, un avvocato che ha redatto il ricorso in cui sostiene non solo che le espulsioni sono arbitrarie ma anche che »la struttura giuridica del movimento deve chiarire aspetti opachi«. Al di là delle vie giudiziarie vi sono quelle politiche e si sta formando la lista Napoli Libera, dal nome del gruppo di cui fanno parte gli espulsi Capriello insieme ad altri ostello, tra i quali Elio D’Angelo e Roberto Ionia, s’erano preparati per le primarie via web, tipiche del movimento. Poi da Milano sono arrivati il niet e l’espulsione, prima che la gara cominciasse. Il loro ricorso potrebbe intrecciarsi con quello presentato dal gruppo di attivisti romani che hanno lamentato presunte irregolarità nella scelta della candidata Virginia Raggi e il cerchio magico pentastellato potrebbe ritrovarsi nel mezzo di un tornado giudiziar-politico.