Predappio, il sindaco vince la sfida: la Casa del fascio passa al Comune
L’ex Casa del Fascio di Predappio, paese natale del Duce, è diventata ufficialmente proprietà del Comune. L’utilizzo culturale della struttura era da tempo richiesto dal sindaco Giorgio Frassinetti del Pd per fare del paese romagnolo un luogo di studio sulla storia del Novecento. Qualche mese fa la sua proposta di istituire un museo del Ventennio e l’affermazione che i «simboli fascisti vanno difesi» avevano scatenato fuoriose polemiche a sinistra. Ma lui non aveva sentito ragioni, aveva tirato dritto e ora ha finalmente l””affare” è stato chiuso. L’agenzia del Demanio e il Comune hanno, infatti, firmato l’atto di trasferimento del bene (che avviene a titolo gratuito) e che arriva dopo l’accordo di valorizzazione, dello scorso dicembre, tra agenzia, amministrazione comunale e ministero dei Beni culturali.
Un museo nell’ex-Casa del fascio di Predappio
L’edificio, costruito tra il 1934 e il 1937 su progetto di Arnaldo Fuzzi, rappresenta uno dei più famosi esempi di architettura razionalista ed è caratterizzato da una torre littoria alta più di quaranta metri, rivestita in lastre di travertino romano. Il progetto di valorizzazione prevede la riqualificazione e il recupero dell’immobile con l’obiettivo di creare un centro multifunzionale di elaborazione culturale nazionale e internazionale della storia del Novecento. Il programma di recupero è molto articolato e prevede di ospitare spazi espositivi, un centro di documentazione sul fascismo, un bookshop con punto per informazioni turistiche, un’enoteca, aree per la ristorazione, una foresteria, la sede della fondazione che gestirà il progetto e la sede dell’associazione Città di Fondazione della quale Predappio è punto di riferimento.