Popolare di Vicenza, soci disperati: Hanno rubato i nostri risparmi
“Nel 2012 mi hanno fatto investire soldi per comprare azioni. Ho detto ‘guardate che se capita male quei soldi li voglio subito’. Mi hanno detto ‘non ci sono problemi li avrà in cinque giorni’. Nel 2013 ho fatto anche l’aumento capitale perché erano messi male e adesso in poche parole ci hanno rubato tutti i nostri piccoli risparmi che abbiamo famiglia”. Si è commosso concludendo il suo intervento all’assemblea della Popolare di Vicenza, Lino Lorenzato, un pensionato che ha perso i suoi risparmi sottoscrivendo le azioni della Popolare di Vicenza, vendute a 62,5 euro e che, sulla base del valore di recesso, valgono 6,3 euro. Anche un’altra pensionata ha raccontato come la fiducia riposta nella Banca Popolare di Vicenza, di cui aveva sottoscritto le azioni, sia stata tradita, costandole perdite e problemi. “Nel 2014 dovevo fare dei lavori e volevo vendere le azioni e mi hanno detto tranquilla, le può vendere quando vuole. Poi è passato un anno e non me le hanno vendute. Avevo bisogno dei soldi e mi sono trovata spiazzata per i miei programmi, eppure la funzionaria di banca mi aveva detto ‘signora, tranquilla non si preoccupi glieli diamo”. “Non si possono trattare così le persone di una certa età – si è lamentata con un filo di voce – mi sono trovata imbarazzata, non potevo pagare. Mi avete tolto la mia dignità e il futuro della mia vecchiaia, perché ora ho solo la mia pensione”.
Nelle parole dei pensionati c’è tutto il dramma che si sta vivendo nell’assemblea degli azionisti della banca in corso a Vicenza. La disperazione dei risparmiatori. Sul palco si susseguono gli interventi, mentre il clima si fa sempre più teso. La platea dei soci appare divisa. Fischi e applausi si alternano tra i sostenitori del sì e quelli del no all’aumento di capitale, alla quotazione delle azioni e alla trasformazione in Spa. Ogni socio, secondo le indicazioni del presidente Stefano Dolcetta, ha a disposizione due minuti per esprimere la propria posizione.
Popolare di Vicenza, Rampelli: Truffati 117mila azionisti
Fatto sta che sulla Banca popolare di Vicenza si abbattono come una scure i dettami della Bce. Lo ricorda in particolare il capogruppo di Fratelli d’Italia, Fabio Rampelli. “Se l’istituto non si atterrà alla ‘road map’ di Mario Draghi – sottolinea il parlamentare – il ‘bail-in’ sarà inevitabile e i risparmiatori pagheranno per il fallimento della banca”. “Di fatto i 117.000 azionisti – prosegue – sono già stati pesantemente penalizzati dal crollo delle azioni interne che a causa della cattiva gestione targata Zonin-Sorato, oggi oggetto di indagine della magistratura, sono crollate del 90%, essendo il titolo passato da 62,5 € ad appena 6,3 €”. “La quotazione in borsa e il nuovo aumento di capitale metteranno la pietra tombale sui risparmi degli azionisti e quella che era una banca di territorio sarà presto fagocitata dalle grandi strutture finanziarie internazionali. Ci auguriamo che la magistratura vada in fondo a questa torbida vicenda sbattendo in galera coloro che si sono arricchiti sulla pelle dei cittadini”, aggiunge. “E’ imbarazzante – conclude – che su una questione così grave le altre forze politiche rimangano silenti, che nulla abbiano da dire sui folli investimenti fatti dalla gestione Zonin-Sorato, sui fondi offshore lussemburghesi, soprattutto perché fino a ieri si atteggiavano a paladine del popolo contro i banchieri. Che fine hanno fatto?”.