La Polonia guida la rivolta della Nuova Europa contro l’invasione

8 Mar 2016 8:31 - di Redazione

La Polonia accoglierà i 7 mila rifugiati che la redistribuzione prevista dal piano della Commissione europea le assegna? «Sì, ma a certe condizioni. Primo, non accetteremo migranti costretti a venire in Polonia contro la loro volontà, nessun ricollocamento forzato. Secondo, dovranno essere in grado di provare la loro identità e terzo non dovranno porre alcun pericolo alla nostra sicurezza. Quindi, se ci daranno accesso agli hotspot a Lampedusa e in Grecia, per poterli selezionare, allora li accettiamo. Il problema è dalla vostra parte. Non potete selezionarli voi e poi mandarceli». Il ministro degli esteri polacco Witold Waszczykowski era ieri a Roma, dove ha incontrato il capo della nostra diplomazia Paolo Gentiloni, riporta “Il Corriere della Sera“.

Polonia: “Il problema più grave è la mancanza di pace in Siria, Iraq, Libia”

Una visita dai toni civili, ma che ha sostanzialmente confermato le differenze di vedute tra Roma e Varsavia sui migranti, dopo le punture di spillo della scorsa settimana, quando i dirigenti polacchi avevano risposto piccati alla provocazione di Matteo Renzi, secondo il quale si dovrebbe considerare il taglio dei fondi strutturali europei per quei Paesi che rifiutano la solidarietà sui rifugiati: «I fondi europei e le politiche migratorie sono questioni che devono restare separate», dice Waszczykowski. Signor ministro perché la Polonia rifiuta la solidarietà europea sui migranti? «Il problema più grave è la mancanza di pace nelle aree di provenienza: Siria, Iraq, Libia. L’Europa porta una grande responsabilità perché per molti anni non si è sforzata abbastanza per risolvere quelle crisi, anzi è stata del tutto assente. Lì è la soluzione di tutto. In secondo luogo, c’è una differenza tra i migranti che cercano migliori condizioni economiche e profughi dalle guerre civili e verso cui l’Europa ha un dovere di aiuto negli Stati dove sono fuggiti: Giordania, Libano, Turchia. La solidarietà è una strada a doppio senso, voi ce la dimostrate, noi ve la dimostriamo, per esempio accettando i milione di rifugiati dall’Ucraina, attualmente in Polonia. Voi vedete solo i migranti che vengono da Sud, non quelli da Est».

Waszczykowski: Noi abbiamo milioni di profughi ucraini

È d’accordo che ci vogliono regole comuni sul diritto d’asilo? «Per avere una politica comune dell’immigrazione occorre una comune definizione del pericolo, che oggi non esiste e ci impedisce di avere una politica estera comune». Il governo tedesco ha fatto un errore annunciando la sua politica dell’accoglienza? «Io non sono autorizzato a valutare le azioni della cancelliera Merkel. Ma la scorsa estate siamo stati sorpresi dalla mancanza di consultazione e cooperazione e da un atteggiamento troppo ottimista e idealista: un problema per tutti» La regola di Dublino, che rende il Paese di primo ingresso responsabile per i rifugiati, deve essere tenuta? «Sì, anche se dobbiamo aiutare i Paesi di frontiera come Grecia e Italia a gestire la situazione. Per esempio creando una guardia di frontiera europea, che potrebbe impedire i flussi dalla Libia o dall’Africa».

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