Poli Bortone lascia FdI per Forza Italia: “Sto con Silvio, lui è un eroe”
Dopo quello che definisce il “fallimento dell’esperienza con Fratelli d’Italia”, l’ex senatrice di Alleanza nazionale, Adriana Poli Bortone, passa ufficialmente in Forza Italia con “tutto il gruppo di Io Sud”, il movimento da lei fondato. Poli Bortone precisa che “chi vuole continuare a fare politica, lo fa con un partito che ha al suo vertice una persona che rappresenta un combattente, un eroe in questo panorama politico, qual è Silvio Berlusconi“. Adriana Poli Bortone, ex ministro alle risorse agricole con il governo Berlusconi (1994-1995) ed ex sindaco di Lecce (1998-2007), alle scorse regionali in Puglia, è stata il candidato presidente di Forza Italia e Noi con Salvini, mentre il partito di cui faceva parte in quel periodo, Fratelli d’Italia-An, sosteneva l’altro candidato del centrodestra, Francesco Schittulli, supportato anche da Raffaele Fitto (Conservatori e riformisti). “Non è facile per Silvio Berlusconi – sottolinea Poli Bortone – mantenere quei ritmi, quella forza e quell’impegno, ma lui lo fa e noi ritroviamo la motivazione per fare politica, cercando di mettere nell’attività politica di Forza Italia quelli che sono i nostri impegni: il meridionalismo, il lavoro in termini sociali, tentando di moderare quella spinta eccessivamente liberista che abbiamo trovato qualche volta nell’attività politica di Forza Italia”. Dunque, è stato chiesto all’ex senatrice, il centrodestra si può ritrovare unito intorno a Forza Italia? “Penso proprio di sì – ha risposto – perché Forza Italia, nel panorama del centrodestra, è rimasto l’unico partito realmente strutturato su tutto il territorio nazionale”. “La Lega – sottolinea – tenta di sfondare al Sud ma i suoi strali antimeridionalisti non sono stati dimenticati. Quindi riesce un po’ difficile alla Lega attecchire pur avendo dei temi che possono essere condivisibili”. Su Fratelli d’Italia Poli Bortone afferma: “Abbiamo visto che non è un partito organizzato e strutturato come immaginavamo. E’ un partito che non mantiene la parola. Per esempio ha avuto l’utilizzo del simbolo di An dalla fondazione, ma con l’impegno assoluto che avrebbe fatto il congresso. I 90 giorni sono scaduti ormai da circa due mesi e di congressi non se ne parla”.