Meloni: non datemi dell’incoerente, tutti mi avevano chiesto di candidarmi
«Certo non mi si può dire che non sono coerente. Ho sempre detto, dopo aver scoperto di aspettare un bambino, come la mia candidatura fosse una extrema ratio. Ma tra non arrivare al ballottaggio e candidarmi preferisco candidarmi». Lo ha detto il candidato sindaco di Roma Giorgia Meloni in un’intervista a Radio 24. Meloni ha raccontato di aver sentito Silvio Berlusconi e «gli ho comunicato la scelta che sto facendo e già prima delle gazebarie gli avevo detto che rischiavamo di regalare la città ai Cinquestelle. Mi ha risposto che c’è tempo e vediamo. Spero si possa ancora ricucire». Il problema riscontrato con Guido Bertolaso, ha spiegato Meloni, è stato che andando avanti con la campagna elettorale ci si è resi conto che quel candidato, pur avendo un curriculum di tutto rispetto, non aveva grande appeal e che rischiava di non giungere al ballottaggio. Sulla presenza di cinque candidati di centrodestra Meloni ha commentato appellandosi ai romani, che sono perfettamente in grado di scegliere. “Spero che si possa ancora ricucire”, ha concluso Meloni aggiungendo di non credere che Bertolaso abbia detto che gli esponenti di FdI sono “compagni di viaggio imbarazzanti”. Poi ha spiegato che preferisce girare per i mercati piuttosto che leggere gli editoriali dei grandi editorialisti. Sulla battuta del Cavaliere a proposito degli ex fascisti, Meloni ha replicato così: «Mi pare che sia il caso di chi non sa cosa dire e tira fuori la carta del fascismo». Poi ha aggiunto: «Voglio essere chiamata ‘sindaco’ e non ‘sindachessa’ o ‘sindaca’ ma voglio occuparmi in maniera seria delle donne per esempio affrontando in maniera seria la questione asili nido».