Matteoli: “Urge un chiarimento della linea in Forza Italia”

19 Mar 2016 14:45 - di Redazione

In una lunga nota Altero Matteoli prende posisione contro il rischio delle due linee agli antipodi in Forza Italia. Da una parte la «deriva lepenista», dall’altra quella del patto del Nazareno. «Ho aderito al Pdl e poi a Forza Italia, con leader Silvio Berlusconi – spiega il senatore forzista – nella convinzione che in quei contenitori politici potessero riconoscersi coloro che per ideali e valori non condividevano il credo cui si ispirava il fronte opposto della sinistra e quindi nella prospettiva di servire il Paese da questa ottica».

Matteoli: “La nostra linea è ondivaga e incerta”

 

«È sotto gli occhi di tutti – prosegue Matteoli – che da metà della scorsa legislatura la linea politica di Forza Italia sia divenuta sempre più ondivaga, incerta e spesso confusa. I fatti conseguenti, con fuoriuscite, divisioni e consistente perdita di suffragi, hanno indebolito il fronte dei moderati smarrendo l’antica capacità di rappresentare il ceto medio e il mondo dell’impresa e del commercio, bacino elettorale per antonomasia del centrodestra italiano. Da ultimo, c’è un dibattito svolto esclusivamente sui media con due tendenze di fondo: una che vorrebbe spingere Forza Italia verso una deriva lepenista e comunque estremista e l’altra che vorrebbe risposare verso il cosiddetto patto del Nazareno. Completamente esclusi sarebbero i valori liberali e dei moderati, su cui é nato questo movimento politico. Questa premessa serve perché credo sia ormai urgente e non dilazionabile che il partito di Silvio Berlusconi, al quale vorrei ancora dare il mio contributo, deve trovare un luogo dove dibattere per ritrovare, se possibile, la linea politica originaria del 1994 ovviamente rivista e corretta alla luce dei cambiamenti sociali intervenuti. Chiedo, pertanto, un chiarimento rapido e approfondito che non può ovviamente svolgersi solo sui media». Il senatore di Forza Italia ribadisce la sua posizione: «Io non voglio finire nella lista dei cosiddetti traditori, ma non accetto neppure la deriva lepenista non essendo stato un estremista neppur ai tempi in cui ho militato nel Msi e di cui non rinnego nulla. Auspico che altri dirigenti del partito chiedano un chiarimento politico di fondo».

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