«Lucia Annunziata lava i panni sporchi della sinistra in tv, deve smetterla»

14 Mar 2016 10:17 - di Ginevra Sorrentino

Vecchie logiche, nuovi poteri, e sempre i soliti volti a fare da volano: tutto cambi perché nulla cambi, e, soprattutto, perché la sinistra possa continuare a contare sui suoi collaudati canali di propaganda. Non si placano le polemiche su Lucia Annunziata e sulla faziosità della sua trasmissione. Anzi, prende sempre più corpo la reazione alla sua conduzione “a senso unico”…

Lucia Annunziata, il megafono della sinistra in tv?

Dunque, alla faccia del pluralismo dell’informazione e del target variegato a cui il servizio pubblico dovrebbe rivolgersi, il mirino delle polemiche politiche e delle recriminazioni mediatiche torna a centrarsi su Lucia Annunziata, sul cui programma – per stile di conduzione e impostazione autoriale – continua a gravare ogni settimana di più una fastidiosa, malcelata, faziosità d’intenti e di realizzazione. Certo non è la prima volta che un’accusa del genere viene indirizzata all’ex presidente di viale Mazzini, ma nell’ultimo periodo di animata discussione parlamentare, e in vista di importanti appuntamenti elettorali, la sproporzione adottata dalla Annunziata nelle scelte e negli atteggiamenti ostentati nel corso delle varie settimane nella sua trasmissione, sicuramente favorisce una parte politica a netto svantaggia di un’altra: e i favoriti (a sinistra), e gli svantaggiati (tutte le forze del centordestra), sono sempre gli stessi…

Quella faziosità che minaccia il pluralismo

«Riproporremo in commissione parlamentare di Vigilanza Rai il problema di Lucia Annunziata. Il suo programma su Rai3 In mezz’ora è una via di mezzo tra una lavanderia dei panni sporchi della sinistra, e un ufficio stampa di pessimo livello a servizio dei vari tipi di sinistra», è tornato allora a denunciare il senatore azzurro Maurizio Gasparri, che a nome di un malcontento condiviso su più fronti, e da parecchio tempo ormai, ha poi incalzato: «Lucia Annunziata non fa giornalismo, ma funge da vecchio megafono della sinistra, e conduce un programma che esclude completamente e aprioristicamente un pezzo di Paese e una parte del pensiero politico italiano. Dopo aver servito grandi multinazionali con notevoli proventi, adesso oscilla tra Rai3 e De Benedetti, continuando una mediocre esistenza al servizio della sinistra, e con la possibilità di abusare a proprio piacimento del servizio pubblico. È una vecchia propagandista della sinistra all’interno della Rai, e del suo operato bisognerà tornare a discutere per poter affermare il primato di principi basilari del pluralismo».

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