Il sondaggio: un centrodestra unito può battere il Pd. E sfiorisce la Boschi
12 Mar 2016 10:06 - di Antonio Marras
Il governo Renzi è in leggera risalita nei sondaggi, il Pd cresce meno dell’esecutivo, dopo gli scivoloni sulla Cirinnà e sulla vicenda degli ostaggi uccisi in Libia, il M5S perde colpi e il centrodestra vede delinearsi davanti a sè una sola prospettiva: il listone unico, che gli consentirebbe, in caso di elezioni, grazie all’Italicum, di sfidare il Pd di Renzi al ballottaggio per la guida del Paese, scavalcando i Cinquestelle. L’ultimo sondaggio del Corriere della Sera, firmato da Nando Pagnoncelli, parla dunque di un governo stabile nei consensi, a due anni dall’insediamento, con i ministri Piercarlo Padoan (29%), Franceschini (25%) tra i più apprezzati e con la Boschi in calo nei consensi (24%). A seguire Pinotti e Poletti (19%), quindi Giannini e Alfano (18%), Orlando, Martina e Madia (17%). Il Pd si conferma al primo posto con il 32,2% delle preferenze, al secondo posto il Movimento 5 Stelle che si attesta al 26,9%, la Lega è al terzo posto (13,2%) incalzata da Forza Italia (13%), a seguire Fratelli d’Italia (4,2%), Area popolare (3,9%) e Sel-Sinistra Italiana (3,2%). Ma l’astensionismo di protesta aumenta su entrambi i fronti. In base alla nuova legge elettorale, oggi sarebbe il Pd a prevalere sul M5S, sia pure di poco (51,1% a 48,8%). Ma qualora Lega Nord, Forza Italia e Fratelli d’Italia si unissero in un’unica lista di centrodestra il Pd risulterebbe comunque in testa (32,4%) contro il 29,1% del centrodestra unito, che potrebbe giocarsi al ballottaggio la guida del Paese contando sull’elettorato grillino non di sinistra, Ma anche sugli elettori di Area popolare che sembrerebbero più propensi a votare per il centrodestra rispetto al Pd (50% a 40%). «Oggi il quadro politico sembra si sia ricomposto e assistiamo a un parziale ritorno ad appartenenze che rendono abbastanza stabile il consenso per i singoli partiti», spiega Pagnoncelli al Corriere. E forse è una buona notizia per tutti.