Galassia Senato, i gruppi sono arrivati a 41: Renzi balla sui micropartiti

9 Mar 2016 17:07 - di Redazione

In classe come nelle Aule per antonomasia: lo spacchettamento impera, persino in Parlamento. E allora, tra gruppi e “sottogruppi”, addii e ripensamenti, la conta arriva a 41. Il valzer dei passaggi parlamentari sta tenendo il ritmo di questa legislatura a Palazzo Madama, dove, in particolar modo, la maggiornaza balla.

Gruppi e sottogruppi: una galassia di sigle intorno al Pianeta Senato

Per questo ogni fuoriuscita da un gruppo che genera la nascita di un nuovo sottogruppo rimescola le carte sul tavolo delle alleanze parlamentari e costringe a rinegoziare nuovi equilibri e numeri a disposizione. E allora, come riportato in un ampio servizio del Fatto Quotidiano, «A Palazzo Madama per dare vita a un gruppo occorrono dieci senatori, mentre per una componente ne basta uno solo. Il gruppo ha diritto a uffici e finanziamenti a secondo del numero dei membri, mentre per la singola componente non è previsto nulla se non, per esempio, nel Misto, l’accesso ai finanziamenti elargiti al gruppo di cui si fa parte». Una galassia di sigle e microrealtà quasi labirintiche in cui non è facile addentrarsi. Proviamo allora a riassumerne – almeno in parte – in un rapido schema esplicativo genesi e attuale evoluzione.

Sigle, acronimi e cambi di casacca: lo schema

I gruppi classici riferiti a partiti in Senato sono 7: Pd, Forza Italia, Conservatori e riformisti, Ala (Alleanza liberalpopolare-autonomie) di Verdini, Ap (Alleanza popolare, ovvero Udc più Ncd) Lega Nord e Movimento Cinque Stelle. Poi c’è Gal (Grandi autonomie e libertà, con 15 membri), il gruppo per le Autonomie (20) e il gruppo Misto (26), più che altro grandi contenitori che agglomerano anche entità molto diverse tra di loro. Non solo: il difficle nel conteggio comincia quando, per esempio, all’interno del gruppo – nato magari ora come stampella dell’esecutivo, ora in appoggio a qualche forza d’opposizione – ci si divide a sua volta in altre componenti (vedi il caso di Gal composto da Grande Sud, Popolari per l’Italia, Moderati, Euro-Exit e Movimento poitico Libertas e Idea): una sorta di scissione dell’atomo in cui si affacciano componenti a dri poco eterogenee. E così, tra polemiche, reazioni e ripicche; diaspore, autonomismi, scissioni e nuove scomposizioni alimentate da faide e successivi accordi, diventa davvero difficile tenere il conto di questa composita geografia parlamentare, almeno in un ragionevole spazio di scrittura…

 

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