Il fantaracconto: cosa accadrà all’Italia che ce l’ha con tutti e con nessuno

30 Mar 2016 16:42 - di Mario Aldo Stilton

Italia contro tutti. Perché tutti contro l’Italia. Ricapitoliamo: il sequestro dei due Marò ci potrebbe spingere a interrompere i rapporti politico diplomatici con l’India. Altrettanto potrebbe accadere con l’Egitto dopo il caso Regeni. E perciò ormai è cosa fatta: ci isoleremo. Lo splendido isolamento italiano. Roba che manco all’epoca delle colonie e delle sanzioni propinateci dall’ingordigia e dall’invidia della perfida Albione. Soli contro tutti, noi italiani. Proprio tutti. Perché non di queste due sole Nazioni si tratterebbe, nel caso. Considerando l’India qual è, ovvero parte integrante del Commonwealth britannico (oggi, delle Nazioni), insieme alla Gran Bretagna ci siamo alienati in un colpo solo altri 52 Stati membri. A cominciare da Canada e Australia. Dopodiché diviene stringente la questione non meno spinosa dell’Egitto. Che la giustizia trionfi e il povero Giulio Regeni riposi in pace è una pia illusione. L’hanno capito tutti. Ma fare la voce grossa con al-Sisi e poi acconciarsi ad accettare una delle tante spiegazioni proposte per l’omicidio del giovane ricercatore italiano, farebbe fare al governo l’ennesima figura di cacca. Per cui accadrà che le relazioni diplomatiche ed economiche le andremmo a rompere anche con la calda terra dei Faraoni. Conseguenza immediata: defenestrazione del calciatore della Roma Mohamed Salah e problemi anche per l’altro neo giallorosso Stephan El Shaarawy (la madre infatti non è italiana, ma svizzera). Conseguenza successiva: embargo da tutto il mondo arabo sunnita e da parte degli stati africani sotto influenza egiziana. E siccome non potremmo accettare né l’aiuto né il sostegno degli sciiti iraniani o, men che meno di Hezbollah libanese, anche per non incorrere nelle ire ebraiche e statunitensi, ci apprestiamo a perdere anche il possibile aiuto dei nostri fratelli persiani. Ma chi potrebbe mai fidarsi di uno stato chiuso a riccio come appunto diverrà l’Italia? Nessuno. E infatti, in nome della democrazia e dell’apertura al mondo anche Usa e Israele ci lasceranno andare a ramengo. Per non dire della Cina che probabilmente troverà utile rivendicare anche parte del nostro territorio, come già fatto col Tibet, accampando una presenza egemone di suoi cittadini. Ci rimarrebbe la Russia. Ma come potremmo stare accanto a quel despota di Putin? Ecco che il cerchio si chiude: l’Italia e il suo prossimo, splendido isolamento è cosa fatta. E cosa fatta capo ha.

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