Così lo stragista El Bakraoui beffò i controlli agli aeroporti di Treviso e Venezia

28 Mar 2016 13:14 - di Paolo Lami

Passa anche per l’Italia la rotta stragista degli attentatori di Bruxelles. Lo hanno scoperto dopo complicate indagini gli uomini dell’antiterrorismo italiano che, setacciando migliaia di nomi delle liste passeggeri dei voli aerei degli ultimi mesi hanno scoperto che Khalid El Bakraoui, l’attentatore suicida che si è fatto esplodere all’interno della stazione della metropolitana di Maelbeek di Bruxelles, è transitato nell’estate del 2015 proprio in Italia, diretto in Grecia. E tornano invariabilmente alla mente gli anni ’70 e le scorribande in lungo e in largo per l’Italia dei terroristi internazionali del gruppo Separat guidato dallo “Sciacallo” Carlos che prediligevano l’Italia per trasportare esplosivi e armi: a bordo di pulmini rinforzati entravano indisturbati nel nostro Paese dai valichi francesi, soprattutto dal Monte Bianco, diretti nei paesi dell’est per rifornirsi di armi ed esplosivi forniti dai servizi segreti del Patto di Varsavia e uscivano dai confini nazionali sui confini orientali per poi rientrare, sempre da lì, carichi di Semtex e mitragliette, rifacendo il percorso inverso per portare poi morte e distruzione in Europa, soprattutto in Francia. Sono passati anni ma sembra che l’Italia non abbia perso questa vocazione a lasciar passare i terroristi, semmai l’ha rafforzata visti i controlli carenti. Basterebbe ricordare la recenteincredibile affermazione del ministro dell’Interno Angelino Alfano il quale ha ammesso che nel nostro Paese vi sarebbero circa 65.000 persone – immigrati attraverso i flussi dei barconi -non identificate perché avrebbero rifiutato l’identificazione. Non stupisce, quindi, che ricostruendo gli spostamenti di Khalid El Bakraoui, gli uomini dell’Antiterrorismo italiano, abbiano accertato il suo  passaggio in Italia: il 23 luglio alle ore 8 e 25 Khalid El Bakraoui atterra all’aeroporto di Treviso con un volo Ryanair proveniente da Bruxelles. Il biglietto era stato acquistato con carta di credito da un altro uomo, Abderahman Benamor. Al momento del check-in a Bruxelles El Bakraoui si registra con un documento d’identità belga. Il giorno dopo il nominativo di Khalid viene registrato su un volo Volotea partito dall’aeroporto Marco Polo di Venezia alle ore 6 con destinazione Atene. La notte tra il 23 e il 24 pernotta presso l’hotel Courtyard by Marriott Venice Airport di Venezia, un lussuoso albergo 4 stelle con camere che arrivano fino a 400 euro a notte. Perchè va bene la Rivoluzione religiosa. Ma che almeno i cuscini siano soffici. Dunque a fine luglio 2015 Khalid El Bakraoui transitava dall’Italia diretto in Grecia, pochi giorni più tardi, il 1 agosto, Salah Abdeslam veniva avvistato nel porto di Bari diretto a Patrasso. E sempre in Grecia, in un appartamento di Atene abitato da Abaaoud, è stata trovata la mappa dell’aeroporto di Bruxelles. Tutte tessere di un mosaico che dovrebbero suggerire a Renzi e Alfano una considerazione: l’Italia è considerata dai terroristi un punto di passaggio privilegiato proprio perché non ha controlli sufficienti alle frontiere. “L’Italia è diventato un paese colabrodo e la piattaforma logistica dei terroristi – dice Maurizio Gasparri – Sapevamo che Salàh Abdeslam era transitato da noi per poi andare in Grecia e quindi in Siria. Ora apprendiamo che tragitto analogo ha fatto, attraversando l’Italia e risiedendo nel nostro Paese, l’attentatore islamico di Bruxelles. In Italia, quindi, si entra e si esce impunemente, muovendosi verso la Siria dove probabilmente si viene indottrinati, formati e attrezzati a seminare morte in giro per il mondo. Noi assistiamo passivi, come in un lontano passato si faceva con i palestinesi, a questo andirivieni di stragisti. A che cosa servono i nostri Servizi segreti? Quanto ci costano? Come proteggono la sicurezza della comunità internazionale?”. “Tradizionalmente inefficienti, spesso corrotti, sempre inutili, i nostri Servizi, tranne in rare pause come quelle garantite dalla presenza del prefetto Mori, non hanno arricchito la storia della Repubblica ma forse solo quella di chi li ha diretti. È ora di azzerare queste strutture, non certo di affidarle a Carrai, l’amico del cuore di Renzi, il quale non ha alcuna consapevolezza dei ruoli e delle responsabilità dell’Italia al punto da mettere il suo compagno di giochi e forse di affari ad occuparsi del cyber crime. Siamo di fronte a uno sciagurato che anche in queste ore sta portando in Italia clandestini contravvenendo all’indirizzo dell’Europa che ha deciso di riportare in Turchia quelli che illegalmente entrano attraverso la Grecia. Renzi è peggio dei Servizi segreti. Un incompetente che rappresenta un pericolo per la sicurezza dell’Italia e dell’Europa”, conclude Gasparri.

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