Bersani ne sa qualcosa: “Gli elettori non ci seguono. Primarie sconcertanti”
Pier Luigi Bersani parla del «disagio» dei cittadini e dei militanti del Pd e si vede che quel disagio, quel disorientamento, lo prova lui stesso. Per i dubbi di brogli sulle primarie, ma anche per la scelta dei candidati. A cominciare da Roma dove, spiega, «non è detto che gli elettori seguano le indicazioni del partito o di una corrente». Ovvero che votino davvero Roberto Giachetti, il vincitore delle recenti primarie, si legge su “Il Corriere della Sera“.
Bersani teme che gli elettori del Pd non votino Giachetti
A chi le ha chiesto cosa pensasse di una possibile discesa in campo di Massimo Bray, lei ha risposto: «E che c’entro io con la sinistra? Io sono del Pd». « Sì , ma era soltanto una battuta». Pensa anche lei, come alcuni, che sarebbe una scorrettezza da parte dell’ex ministro della Cultura del governo Letta, noto esponente del Pd, scendere in campo contro il suo partito? «Scorrettezza? Ma chi è che può dare patenti di correttezza o di scorrettezza? Io non critico nessuno. Se Bray prendesse questa decisione, e non ho notizie al riguardo, sarebbe una sua scelta legittima». Lei lo sosterrebbe? «La nostra posizione l’ha già espressa Roberto Speranza». Che ha detto: «Noi sosteniamo i vincitori delle primarie». Cioè Giachetti. Ce la può fare secondo lei? È un buon candidato? «Su Giachetti non dico nulla. Va detto però che questa città ha la pelle scorticata. C’è in giro una rabbia e una delusione grande. Non sono convinto che i romani alla fine decidano di seguire le indicazioni di un partito o di una corrente. Sono cose di cui dobbiamo tenere conto».
Bersani attacca tutta la dirigenza del PD
Il caso Napoli l’ha molto colpita. «Beh, non mi paiono accettabili certe dichiarazioni dei vertici del partito. Prima che si sappiano davvero come sono andate le cose. Sono pronunciamenti irrituali, sono atteggiamenti gravi». Il presidente del partito, Matteo Orfini, è finito sotto accusa, perché non sarebbe imparziale. «Ma io non mi riferisco mica solo a lui. Hanno parlato della questione prima del tempo anche la Serracchiani, Rosato, Guerini. A prescindere da chi ha ragione o torto, io consiglierei un atteggiamento più lineare e più rigoroso. Perché sennò si sottovaluta il disagio della nostra gente. A Napoli, ma anche altrove: basta leggere i giornali per capire il disorientamento. Inviterei a non sottovalutarlo».