Il Belgio si sveglia: gli immigrati che non si integrano saranno cacciati
Finalmente il governo belga si sveglia, sia pure su pressione della popolazione, che non ne può più di terrorismo e di immigrazione selvaggia. Chi decide di andare a vivere in Belgio da un Paese fuori dell’Ue dovrà firmare un contratto che lo impegna a integrarsi nella società, rispettare i suoi usi e costumi, imparare la lingua e denunciare ogni atto che possa essere legato al terrorismo. Qualunque violazione del contratto porta all’espulsione dal Paese. È la nuova legge varata dal Ggoverno belga e fortemente voluta dal segretario di Stato all’immigrazione, Theo Francken, del Partito nazionalista indipendentista fiammingo. Il testo verrà consegnato, nella propria lingua, a tutti coloro che decidono di soggiornare in Belgio per più di 30 giorni. Firmandolo ci si impegna a rispettare le libertà di culto, opinione, di orientamento sessuale, si condanna il terrorismo e ci si impegna a denunciare qualunque atto di cui si venga a conoscenza che possa avere un legame con il terrorismo. Addirittura la polizia dell’aeroporto di Zaventem ha deciso di attivare subito il preavviso di sciopero chiedendo una riunione immediata tra sindacati e ministero degli Interni. «Le misure proposte dall’autorità sono insufficienti e non rispondono alle aspettative della polizia aeroportuale», fa sapere il sindacato. Gli agenti chiedono più sicurezza e personale, controlli per tutti i passeggeri prima di entrare nella struttura provvisoria ora adibita ad hall, e divieto per tutti i veicoli di sostare nell’arco di 100 metri dall’ingresso.
Intanto il Belgio dà via libera all’estradizione di Abdeslam
Intanto le autorità belghe hanno dato il via libera all’estradizione in Francia di Salah Abdeslam: «Le autorità belghe e francesi discuteranno ora insieme e decideranno i passi successivi» per procedere all’estradizione, ha riferito la procura federale belga dopo aver annunciato il primo via libera al trasferimento. Nella dichiarazione della procura si specifica che Salah Abdeslam ha dato il chiaro consenso all’estradizione. Non si allenta nel frattempo la tensione a Bruxelles dove nuove indiscrezioni rivelano che la cellula terrorista aveva messo gli occhi su un altro obiettivo, oltre ad aeroporto e metropolitana: il palazzo del governo e la residenza del premier Charles Michel, entrambi molto vicini all’ambasciata americana. Nel computer sequestrato nel loro covo di Schaerbeek, dove i terroristi suicidi e i loro complici hanno vissuto e fabbricato bombe, sono state trovate foto e piantine dei palazzi del potere, ora tutte anche nelle mani dell’Fbi che aiuterà i belgi a decriptare i file nascosti e i dati negli iPhone dei terroristi. Intanto la città, in cerca di una sua normalità, assiste al crollo del turismo proprio durante le vacanze pasquali: metà delle prenotazioni sono state cancellate, e l’aeroporto principale resta ancora chiuso. E il Parlamento belga non riesce ancora a trovare un accordo sulla creazione della commissione d’inchiesta parlamentare annunciata dopo gli attentati per fare luce su possibili sviste o malfunzionamenti del sistema, e rinvia tutto a una nuova riunione venerdì. I capigruppo continuano a litigare sulle basi, cioè quale periodo dovrebbe coprire l’indagine a quali ambiti.