Bassolino rinuncia: non si candiderà sindaco di Napoli contro la Valente
Alla fine, salvo colpi di scena, Antonio Bassolino non si candiderà a sindaco di Napoli. Dopo aver perso i tré ricorsi – due nel capoluogo campano e il terzo di fronte alla commissione di garanzia nazionale – per i presunti brogli a suo danno nel corso delle primarie del 7 marzo, l’ex governatore si è riservato la decisione finale. In questi giorni Bassolino è a Hong Kong per trascorrere la Pasqua con il figlio e il nipotino e sarà di ritorno soltanto domani.
Alla fine, salvo colpi di scena, Antonio Bassolino non si candiderà a sindaco di Napoli
A chi lo cerca, risponde di essere in vacanza sul Mar Cinese e rimanda le conversazioni definendosi in «silenzio buddista». Ma fonti bene informate a Napoli sostengono che la questione sia chiusa e che la scelta di non belligeranza con il suo partito e con la candidata ufficiale Valeria Valente attenda soltanto di essere ufficializzata. In questo senso, e occasioni sul piatto sono due. Lunedì 4 aprile si terrà a Roma la direzione del Pd (rinviata dopo l’incidente al pullmann di una gita Erasmus in Catalogna dove sono morte sette studentesse italiane), che all’ordine del giorno ha anche il punto sulle amministrative di giugno. E dove Matteo Renzi potrebbe decidere di affrontare l’intricata situazione napoletana e parlando (cosa che non ha ancora fatto) proprio della vicenda Bassolino.
Valeria Valente in questi giorni ha teso la mano chiedendogli di «lavorare insieme»
In ogni caso, l’ex sindaco vuole capire se Renzi è disposto a riconoscergli un ruolo nell’alta affluenza di questa tornata ai gazebo e concedergli – almeno – l’onore delle armi. Per ogni altra considerazione i tempi non sono maturi. Bassolino, raccontano i suoi, è rimasto molto amareggiato dall’atteggiamento dei vertici Dem rispetto alle sue proteste e dalla soluzione “troppo rapida e sbrigativa” data ai video in cui militanti e alcuni assessori di centrodestra offrivano monete agli elettori di fronte ai seggi.