Verso lo stralcio “provvisorio” delle adozioni gay: sì anche del M5S

6 Feb 2016 8:18 - di Redazione
adozioni gay

Alla fine sulle unioni civili si potrebbe arrivare a uno stralcio «provvisorio» della stepchild adoption. Un po’ come è successo per la riforma del Senato: si toglie dal tavolo la contestata norma e si affida al governo una legge delega sulle adozioni (anche per le coppie etero) da fare entro sei mesi dall’approvazione della legge Cirinnà. E questo il senso dell’emendamento pd firmato da Giorgio Pagliari e Mauro Del Barba che sta prendendo piede a Palazzo Madama nelle ore in cui Angelino Alfano alza il tono sullo stralcio della stepchild e, inaspettatamente, anche dal fronte del Movimento 5 stelle cresce la fronda contraria alla possibilità di adottare il figlio biologico del partner, mentre l’Udc minaccia l’uscita dal governo se il ddl Cirinnà dovesse passare cosi com’è.

Il tema sta spaccando i partiti. E il Consiglio d’Europa lancia un nuovo monito all’Italia.

Attenzione — ci dicono da Strasburgo — «con la norma sulle unioni civili l’Italia non sta creando nuovi diritti, ma semplicemente eliminando la discriminazione basata sull’orientamento sessuale». Dice Nils Muiznieks, commissario dei diritti umani del Consiglio d’Europa: «La giurisprudenza della Corte di Strasburgo parla chiaro: se le coppie etero non sposate possono adottare i figli del partner, lo stesso devono poter fare le coppie dello stesso sesso». Ma nel nostro Parlamento gli animi non sono cosi tranquilli. È di ieri l’appello di alcune senatrici pd sulla maternità surrogata, prima firmataria Angelica Saggese, con — tra le altre — Emma Fattorini e Maria Di Giorgi. Scrivono le senatrici: «Numerose e autorevoli esponenti del movimento femminista internazionale hanno firmato nei giorni scorsi la carta di Parigi per mettere al bando la maternità surrogata. Anche noi abbiamo aderito e crediamo che nel nostro Paese debba aprirsi una riflessione seria sull’utero in affitto».

Intanto, sembra aprirsi una nuova partita sul fronte Cinque Stelle.

La riunione dei senatori di giovedì non è servita a ricucire lo strappo con la mini-fronda dei parlamentari cattolici. Anzi. Sulla stepchild adoption il puzzle si è complicato. I cinque «frondisti» sono rimasti sulle loro posizioni. Risoluti. Inamovibili. Il campano Sergio Puglia, addirittura, ha detto apertamente di essere pronto a rischiare l’espulsione, ribadendo che in Aula voterà secondo coscienza. Con i senatori si è schierata anche una pattuglia di deputati, capeggiata dalla siciliana Azzurra Cancelleri. Al momento la situazione è magmatica. Il Movimento sicuramente voterà il ddl Cirinnà e altrettanto sicuramente sulle adozioni ci saranno delle defezioni. Ma c’è il rischio concreto di ulteriori passi avanti. Alla riunione, infatti, è stata posta un’altra questione: è stato contestato il passaggio sul blog dell’ottobre 2014. Secondo i frondisti il testo del quesito proposto («Sei favorevole all’introduzione nel nostro ordinamento giuridico delle unioni civili fra persone dello stesso sesso?») non conteneva allusioni alla stepchild adoption.

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