Unioni civili, spunta il primo verdiniano pentito: «Non voterò le adozioni per i gay»
«Non ho bisogno di nascondere la mia posizione. Lo dico alla luce del sole: io sono un cattolico impegnato in politica, credente e osservante. Ho partecipato al Family Day. Non posso cancellare 50 anni della mia storia per fare un piacere a Sua Maestà Renzi». Così, intervistato dalla Stampa, il senatore Giuseppe Ruvolo, verdiniano del gruppo Ala, spiega perché non voterà il disegno di legge sulle unioni civili se non verrà stralciata la stepchild adoption. «Su questi temi nessuno potrà convincermi di votare contro la mia coscienza. Comunque, sono convinto che il provvedimento avrà i voti per essere approvato, figuriamoci… Avrà oltre 180 voti. Ne sono convinto perché ci sono quelli che temono la reazione di Renzi, una parte dei cattolici del Pd che verranno richiamati all’ordine, un po’ di voti verranno pure da Forza Italia. I grillini, la maggior parte, sono a favore anche delle adozioni. Io invece voterò gli emendamenti che presenteranno i cattolici puri e duri del Pd, quelli di Stefano Lepri e Collina», dice. «Siccome Renzi ha deciso che si deve andare avanti anche con le adozioni, io voterò contro tutta la legge. Vediamo che succede nelle prossime ore. C’è ancora molto filo da tessere. La battaglia al Senato è ancora in corso. Ci sono molti movimenti, anche dentro il Pd. Non è detta l’ultima parola».
Unioni civili, un voto sul filo del rasoio
Il Pd ieri ha risposto picche alla richiesta di stralcio della stepchild adoption dal ddl Cirinnà, avanzata domenica da Angelino Alfano, e il Ncd ha replicato con l’annuncio di fare molte richieste di voto segreto: è saltato così l’accordo tra i capigruppo di maggioranza di Palazzo Madama, per il quale gli scrutini segreti sarebbero dovuti essere pochi, al massimo una decina. Il tutto mentre la Lega ancora non ha ritirato i suoi 5.000 emendamenti (su 5.500) come si era impegnata a fare. In vista dell’inizio dei voti di domani, diventa sempre più incerto l’esito della legge sulle unioni civili, anche alla luce della libertà di coscienza data da Beppe Grillo ai suoi senatori e alle riserve dei cattoDem sulle adozioni.