Unioni civili, la Cei auspica il voto segreto. E scoppia la polemica

11 Feb 2016 19:44 - di Tito Flavi

Unioni civili, scende in campo la Cei. Ed è subito polemica. «Ci auguriamo che il dibattito in Parlamento e nelle varie sedi istituzionali sia ampiamente democratico, che tutti possano esprimersi, che le loro obiezioni possano essere considerate e che la libertà di coscienza su temi fondamentali per la vita della società e delle persone sia, non solo rispettata, ma anche promossa con una votazione a scrutinio segreto». Lo ha detto il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei. Immediata e furiosa la reazione dei sotenitori del ddl Cirinnà. A dare il via è Luciano Pizzetti, sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento: «Le esortazioni sono giuste e condivisibili, ma come regolare il dibattito del Senato lo decide il presidente del Senato. Non il presidente della Cei».

Il promotore del Family Day: «Il Pd non vuole discutere»

A sostegno del presidente della Cei è intervenuto Massimo Gandolfini, promotore del Family Day. «Prendiamo atto che il Pd sta facendo di tutto per evitare che avvenga una discussione nel merito dei singoli articoli contenuti nel ddl Cirinnà. Dopo aver cancellato l’esame del testo in commissione, fatto senza precedenti nella storia della Repubblica, il Pd si sta adoperando per far votare il supercanguro Marcucci, al fine di blindare un testo che, ogni giorno che passa, suscita sempre più contestazioni anche tra le stesse fila dei dem»

Contro Gasparri il nervosismo del Pd

Sono stati toccati sul nervo sensibile delle libertà di coscienza i laicisti arrabbiati e le parole del presidente della Cei fanno evidentemente male. Questa è stata una giornata di nervosismo a sinistra. Prima dell’intervento della Cei, i senatori dem si erano distini per un violento attacco a Maurizio Gasparri, lanciato a seguito di un scambio di battute polemiche tra il vicepresidente del Senato e il parlamentare del Pd, Lo Giudice. «Stiamo facendo tutto questo, in particolare con l’articolo 5, perché serve a Lo Giudice. Ho letto un articolo di Belpietro – ha proseguito Gasparri – che trascrive una conversazione televisiva tra lui e Lo Giudice, che non ha risposto sul costo dell’acquisto del famoso bambino comprato»: così Gsparri. Apriti cielo. Contro il senatore di FI si sono scagliati i parlamentari del Pd , a partire dalla Cirinnà. In sostegno di Gasparri sono intervenuti i senatori di Forza Italia Francesco Aracri ed Enzo Fasano. «Gli attacchi odierni della sinistra al senatore Gasparri finalmente sciolgono tutti i dubbi sulle reali intenzioni della legge Cirinnà e rappresentano uno spettacolo di ipocrisia».

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