Sulle unioni civili grillini in fermento e senatori verdiniani pronti al sì
Il Movimento 5 Stelle al Senato voterà a favore della stepchild adoption. Dopo le polemiche che da sinistra hanno investito Beppe Grillo che aveva detto di lasciare libertà di coscienza ai suoi eletti nel voto al ddl Cirinnà, l’annuncio è giunto dalla senatrice Enza Blundo: “Abbiamo ragionato su questo punto perché potevano esserci delle perplessità, non tanto sull’adozione del figlio del partner ma sul rischio che questo potesse generare una pratica corruttiva e affaristica su un tema così delicato. Ma alla fine abbiamo valutato che non c’è alcun rischio nella norma così come formulata nell’articolo 5 della legge Cirinnà”. Le idee nel gruppo non sono del tutto chiare però, visto che un’altra senatrice del Movimento, Paola Taverna, in una conferenza stampa difende la libertà di coscienza: “Non si può chiedere ad un parlamentare di votare a maggioranza su un tema come la stepchild adoption. Io credo sia uno step importante permettere ad un parlamentare di esprimersi liberamente su un tema etico così pesante”. Al momento sarebbero due (su 35) i grillini che intendono votare contro se resteranno le adozioni nel testo: Sergio Puglia e Ornella Bertorotta.
Unioni civili, 73 senatori per il voto segreto
È ripresa intanto nell’Aula del Senato la discussione generale sul tema mentre per domani è previsto il voto sugli emendamenti. Sul tavolo del presidente del Senato Grasso c’è una richiesta – con le firme di 73 senatori – per chiedere la votazione a scrutinio segreto sulla richiesta di non passaggio all’esame degli articoli. Da parte dell’area cattolica del Pd viene rinnovata la richiesta di stralciare il capitolo adozioni dal testo del ddl Cirinnà: il senatore Giorgio Santini, uno dei cattodem, ha detto intervenendo in aula che l’articolo 5 “trascina in questa legge un oggetto estraneo alla legge stessa come la maternità surrogata”, “una pratica vietata nel nostro Paese”. “Nessuno può negare – ha proseguito il senatore del Pd – che questa norma può avere un effetto incentivante su questa pratica.
Il pronto soccorso dei verdiniani
Se la faccenda si mette male con i numeri i verdiniani sono pronti a soccorrere Matteo Renzi: “Noi verdiniani – si vanta il senatore Lucio Barani (gruppo Ala) – siamo il salvagente di Renzi, senza di noi non si possono fare le riforme”. “Questa legge – aggiunge – passerà grazie a noi, che voteremo tutti e 19 compatti”.