A sorpresa gli svizzeri bocciano l’espulsione degli stranieri condannati
Un po’ a sorpresa, con un’inversione di tendenza rispetto ai sondaggi delle scorse settimane, gli elettori svizzeri hanno bocciato la proposta di espellere gli stranieri che commettono reati promossa dal partito di destra dell’Unione democratica di centro (Udc/Svp). Il testo – che per essere approvato aveva bisogno della doppia maggioranza dei votanti e dei cantoni – è stato respinto dalla maggioranza dei 26 cantoni. Lo riferisce l’agenzia di stampa svizzera Ats. Secondo le proiezioni aggiornate gli elettori svizzeri hanno respinto con il 59% di voti contrari l’iniziativa per l’espulsione degli stranieri condannati. Si trattavo di un’iniziativa popolare che chiede di espellere automaticamente gli stranieri condannati per determinati reati. Al termine di una campagna infuocata, l’esito della votazione ha bocciato la proposta. I manifesti con le “pecore nere” espulse dal praticello elvetico pieno di candide pecorelle sono tornati sui muri svizzeri: l’elettorato elvetico è stato chiamato alle urne per pronunciarsi nuovamente sull’espulsione degli stranieri che commettono determinati reati. Osteggiato dal governo, il testo sottoposto al verdetto popolare chiede una severa attuazione di una precedente iniziativa sullo stesso tema approvata con voto popolare nel 2010. Ma gli ultimi sondaggi hanno rivelato che gli avversari della proposta sono in crescita e per la prima volta dall’inizio della campagna sarebbero più numerosi dei sostenitori. L’ultimo rilevamento ha fatto infatti emergere un’inversione di tendenza con il 49% delle persone intervistate che respingeva l’iniziativa, il 46% era favorevole e il 5% indeciso. In un precedente sondaggio, a metà gennaio, i sostenitori erano oltre la metà degli intervistati.
Nel 2010 un’analoga proposta sugli stranieri criminali era stata approvata
Secondo il comitato organizzatore molti svizzeri non si sentono più sicuri nel proprio Paese dato che ogni 10 carcerati nelle prigioni svizzere, 7 sono stranieri. Questa situazione – dicono – è una conseguenza dell’immigrazione di massa incontrollata e delle pene non troppo severe comminate in Svizzera. “Gli stranieri che commettono reati gravi e gli stranieri recidivi non meritano di essere accolti nel nostro Paese e devono essere espulsi”, affermano i fautori del testo. Ma nelle ultime settimane è emersa una vasta mobilitazione di chi è contrario, con manifesti e appelli di personalità politiche, accademiche, del mondo dell’arte e dello spettacolo schierati contro l’iniziativa. Per contrastarla, sui muri svizzeri sono comparsi negli ultimi giorni manifesti dove la croce della bandiera svizzera su fondo rosso è disegnata a forma di svastica. Nel dettaglio, l’iniziativa chiede che gli stranieri che hanno commesso determinati reati vengano espulsi e stabilisce una lista dei delitti: per i più gravi, come l’omicidio, è prevista l’espulsione immediata. La stessa misura è prevista per reati meno gravi in caso di recidiva. Secondo il governo però, il testo dell’Udc “chiede che gli stranieri che commettono determinati reati siano espulsi automaticamente, a prescindere dalla gravità del reato, dall’entità della pena comminata e da altre circostanze” ed è quindi contrario alle regole della democrazia elvetica poiché elude il Parlamento e limita le competenze dei giudici. Si profila invece un “Sì” alla costruzione di una seconda galleria stradale al San Gottardo. Il raddoppio del San Gottardo potrebbe essere accettato con il 55% dei voti, mentre per l’iniziativa dei socialisti contro la speculazione delle derrate alimentari si profila un chiaro “No” (60-70%), mentre è ancora incerto l’esito del testo contro gli svantaggi fiscali delle coppie sposate.