Scelta Civica a brandelli: i montiani se ne vanno a cuccia da Renzi
Il partito di Monti perde ancora pezzi. Altre due defezioni sono un’enormità, rapportate all’esiguità numerica, che rischia ora di avvicinarsi in maniera inquietante al quorum che ne potrebbe decretare la decadenza da gruppo parlamentare. Scelta Civica, arrivata nel 2013 in Parlamento grazie all’alleanza con l’Unione di Centro di Pier Ferdinando Casini e i “ribelli” finiani per la Camera e al Senato con la lista “Con Monti per l’Italia”, tra abbandoni, riaggregazioni e divisioni, archivia due nuove defezioni. Se ne vanno l’informatico e docente universitario Stefano Quintarelli e l’ex M5s Paola Pinna: il primo diretto verso il gruppo Misto e la seconda verso il Pd. E il gruppo, rimasto tale solo alla Camera, si avvicina pericolosamente verso il limite numerico che ne potrebbe determinare la scomparsa: da oggi i deputati ‘“civici” montiani sono infatti solo 21 ed il “quorum” per potersi costituire in gruppo è di appena 20 deputati. A meno di possibili nuovi ingressi, la tenuta del gruppo resta appesa ad un deputato. Il termometro del clima che si respira dentro al gruppo che ha come segretario politico del partito il viceministro all’Economia, Enrico Zanetti, è stato una riunione che si è tenuta a Montecitorio. E dove, Zanetti ha cercato di placare gli umori dei deputati montiani per gli esiti dell’ultimo rimpasto in cui lui è stato promosso viceministro e Antimo Cesaro ha preso il posto di Francesca Barracciu come sottosegretario al ministero dei Beni culturali.
Paola Pinna si sente “tradita” dai montiani
Un po’ poco, per alcuni, considerata la linea di appoggio incondizionato al governo Renzi. Polemico l’addio della Pinna, che si considera “tradita” prima dal M5s e poi da Scelta Civica, «partito a cui avevo aderito perché mi era stato presentato come una start up della politica» e con il quale contava di costruire anche in Sardegna, regione in cui è stata eletta, «una realtà politica che avrebbe dovuto raccogliere quanto di civico c’era rimasto dopo l’esperienza Monti». Operazione, si lamenta «che non ho potuto portare a termine perché sono cambiate le condizioni» visto che il partito si è invece espresso a favore «dei Riformatori e del candidato sindaco a Cagliari Pier Paolo Vargiu, collega di gruppo parlamentare ma uomo politico di matrice opposta alla mia».